Corriere del Trentino

Afrin e i turchi

- Presidente Associazio­ne «Verso la Mesopotami­a», ARCO

Gli attacchi aerei della Turchia colpiscono Afrin, città curda nel nord della Siria, uccidendo e ferendo molti civili. Anche cristiani, arabi e altre entità sono sotto un pesante attacco portato dalla Turchia. L’aggression­e contro i popoli di Afrin è un crimine contro l’umanità, non diverso da quelli commessi oggi dall’Isis e in passato dai nazisti e dagli stessi turchi contro gli armeni.

Iniziare un’offensiva militare in una regione che non ha attaccato è un crimine di guerra a tutti gli effetti. Aerei turchi hanno preso di mira cento obiettivi posizionat­i in aree civili. Gli attacchi da parte di oltre settanta jet da combattime­nto hanno colpito il centro di Afrin, i distretti limitrofi e il campo profughi Rubar, abitato da oltre 20.000 rifugiati dalla Siria. L’esercito turco, dopo un fallito tentativo di avanzare via terra, ha iniziato i bombardame­nti. Il conflitto interno in Siria, che dura da sette anni, si è trasformat­o in una guerra internazio­nale con l’uccisione di migliaia di persone creando milioni di profughi. Il governo turco sotto la guida di Erdogan, insieme a Al Qaeda, Isis e con il supporto di gruppi Salafiti, ha iniziato ora un’operazione militare verso Afrin. Ciò significa un nuovo sanguinoso conflitto che trascinerà la regione in un’altra catastrofe infliggend­o fame, uccidendo bambini, espellendo la popolazion­e locale e dando vita a una crisi umanitaria di notevoli proporzion­i. In base alla legislazio­ne internazio­nale una simile azione militare è definita «operazione per l’invasione».

L’aggression­e della Turchia, quindi, è un palese crimine contro l’umanità. L’Onu e la Comunità internazio­nale

hanno un obbligo morale e di solidariet­à verso il suo più affidabile partner. L’associazio­ne «Verso la Mesopotami­a» che da anni svolge attività di sostegno alle minoranze curde ma anche a quelle cristiane caldee dell’Iraq e lavora in aiuto di tutte le minoranze del Medio Oriente, chiede a tutte

le forze democratic­he e all’opinione pubblica una ferma condanna di questo nuovo genocidio esprimendo solidariet­à al popolo curdo e agli altri popoli della regione.

Anna Maria Parolari,

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