«Premio Costruire il Trentino»
«Un’operazione culturale legata al racconto di quanto dal punto di vista architettonico avviene sul territorio della provincia di Trento in un determinato lasso temporale»: sintetizza con quest’immagine l’architetto Marco Piccolroaz, presidente del Circolo trentino per l’architettura contemporanea, Citrac, il significato del Premio di Architettura «Costruire il Trentino» 2013-2016. Giunto alla VI edizione, il concorso organizzato in collaborazione con l’Ordine degli architetti della Provincia offrirà venerdì due momenti pubblici. Alle 17.30 nella sala conferenze del Consorzio Comuni trentini, a Trento in via Torre Verde, la cerimonia di premiazione, cui insieme a Piccolroaz interverranno la presidente dell’Ordine degli architetti Susanna Serafini, l’assessore provinciale Carlo Daldoss, il professor Marco Biraghi del Politecnico di Milano. Alle 19 poi, in collaborazione con il Mart di Rovereto, alla Galleria Civica di Trento sarà inaugurata la mostra che porta lo stesso nome del premio.
Un’edizione del concorso «in cui, nonostante il periodo congiunturale non troppo favorevole, sono pervenuti 131 progetti, distribuiti in modo omogeneo in tutta la provincia» riprende Piccolroaz. Anche quest’anno sono stati presentati lavori molto diversi e dalla valutazione della giuria — composta dagli architetti Marco Biraghi, Gianmatteo Romegialli, e Francesca Torzo — non è scaturita una classifica tradizionale. Sono quattro i progetti premiati allo stesso livello e
sei quelli menzionati. «Dieci lavori — osserva Piccolroaz — che cercano di raccontare quello che sul territorio è maggiormente riuscito a confrontarsi con il contesto, e il riconoscimento non riguarda solo il progettista ma anche l’impresa e il committente. Una rassegna che permette di mettere in luce professionisti meno noti o che lavorano in territori periferici. In questo senso abbiamo la riconferma di come le cose interessanti stiano avvenendo nei territori meno urbanizzati. I progetti premiati, inoltre, riguardano soprattutto il recupero e il restauro, non nuove edificazioni». Per quanto riguarda il progetto di allestimento alla Civica «abbiamo immaginato la mostra come un percorso che concateni il risultato di quest’ultima edizione alle precedenti. Si parte dal piano interrato, che simboleggia le “radici”, raccontando la storia del premio, per avvicinarci al concorso attuale che si svilupperà nelle sale al piano terra».