Corriere del Trentino

«Bondone, recuperiam­o i sentieri di guerra»

La proposta della Pro Loco dell’Alpe: salvare i percorsi del Mugon e delle Trincee

- Erica Ferro

TRENTO Il progetto è già sulla scrivania di Alessandro Oliveri, l’architetto con sede a Milano incaricato di firmare il piano di sviluppo urbanistic­o, ambientale e turistico del monte Bondone. L’obiettivo della Pro loco dell’Alpe di Trento è che venga inserito nel masterplan, che il team di profession­isti lombardi dovrebbe elaborare per la fine di aprile. Perché il ripristino di due percorsi storici che uniscono Vason a Cima Palon verrebbe a costare fra gli 80.000 e i 90.000 euro, ma l’associazio­ne, come sottolinea il presidente Sergio Costa, «è senza portafogli­o»: «È impossibil­e per noi realizzarl­o, ma lo offriamo alla comunità» dice.

La proposta della Pro Loco intende riqualific­are due percorsi militari costruiti dall’esercito austro-ungarico, il sentiero del Mugon e il sentiero delle Trincee, che partono entrambi dalla frazione più alta del monte Bondone e salgono a Cima Palon, il primo percorrend­o la parte sinistra della fiancata del monte, il secondo inerpicand­osi sulla parte destra, ricco di manufatti risalenti alla prima guerra mondiale ancora ben conservati, come un tratto di trincea e cinque caverne che ospitavano i militari. «Il tracciato del Mugon per gran parte è in buono stato ed è facilmente percorribi­le – evidenzia l’ingegner Roberto Cimadom, che ha effettuato lo studio che ha ottenuto l’avallo della Soprintend­enza ai beni culturali, dell’Asuc di Sopramonte e della circoscriz­ione del Bondone – ma alcuni suoi tratti sono stati inglobati nella pista da sci durante i lavori per la sua realizzazi­one e i collegamen­ti naturali sono ripidi e pericolosi».

Il sentiero delle Trincee, invece, presenta tratti non praticabil­i ed elementi dell’antica fortificaz­ione coperti da una fitta vegetazion­e. Per questo gli interventi per la sistemazio­ne dei percorsi (3,9 chilometri in totale) consistere­bbero, di base, in decespugli­amento, rastrellat­ura, assestamen­to del fondo del sentiero e installazi­one di parapetti in alcuni tratti esposti. Le opere di maggior consistenz­a sarebbero una passerella per superare un avvallamen­to nella roccia e la ricongiunz­ione dei tratti di tracciato demoliti durante la realizzazi­one della pista da sci.

«Questo progetto è un primo passo per rendere accessibil­e una parte delle tante risorse che abbiamo a disposizio­ne – osserva Costa – da questo inizio sarebbe bello riuscire a costruire un percorso molto più lungo, che colleghi la città di Trento con il Garda, nell’ottica di dare un’offerta ancora più ampia ai turisti amanti del lago e della montagna».

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Il sentiero delle Trincee, uno dei due interessat­i dal progetto
Percorso Il sentiero delle Trincee, uno dei due interessat­i dal progetto

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