Giovane aggredita e molestata Condannato un ventiseienne
Assolto il coimputato. Il difensore: «Dubbi sull’intera vicenda, faremo ricorso»
Quattro anni di reclusione e 10.000 euro di risarcimento. È la pena inflitta a Christian Bronzini dai giudici del Tribunale di Trento. Il 26enne genovese è stato condannato in primo grado per il reato di «violenza sessuale di gruppo» nei confronti di una giovane ragazza nata all’estero, da anni residente in Trentino e per il quale era imputato anche un altro uomo, un sessantenne di origine straniere, che è stato invece assolto «per non aver commesso il fatto».
TRENTO Quattro anni di reclusione e 10.000 euro di risarcimento. È la pena inflitta a Christian Bronzini dai giudici del Tribunale di Trento Giuseppe Serao, Enrico Borrelli e Greta Mancini, riuniti in collegio. Il 26enne genovese, a cui sono state riconosciute le attenuanti generiche, è stato condannato ieri in primo grado per il reato di «violenza sessuale di gruppo» nei confronti di una giovane ragazza nata all’estero ma da anni residente in Trentino e per il quale era imputato anche un altro uomo, un sessantenne di origine straniere, che è stato invece assolto «per non aver commesso il fatto».
I fatti risalgono al 29 settembre 2015. Quella sera, secondo la ricostruzione dell’accusa, la ragazza stava facendo una passeggiata in città insieme a un amico quando, nei pressi del parco dietro all’hotel Monaco, avrebbe notato un gruppetto di ragazzi e ragazze che, a quanto pare, stavano litigando violentemente. Vedendo la scena, i due amici avrebbero deciso di intervenire per provare a sedare gli animi ed evitare che la lite degenerasse. A quel punto, sempre secondo l’accusa, tre uomini avrebbero aggredito l’amico della ragazza, iniziando subito dopo a insultarla pesantemente. A quel punto, racconta la giovane, tre ragazzine che facevano parte del gruppo l’avrebbero afferrata per i capelli, spogliata e poi due uomini avrebbero iniziato a palpeggiarla. Una versione sostenuta poi dall’accusa in aula, specificando che mentre le ragazze trattenevano la giovane, gli uomini le avrebbero palpeggiato il seno e i genitali.
La violenza sarebbe durata diversi minuti, finché la ragazza non è riuscita a divincolarsi e fuggire, fermando un passante per chiedere aiuto. La giovane è stata quindi accompagnata in ospedale dove le sono state riscontrate delle ferite guaribili in alcuni giorni. Da qui era poi partita l’inchiesta della Procura.
«In fase di indagine — ricorda l’avvocato Volfgango Chiocchetti, difensore di entrambi gli imputati a partire dallo scorso aprile — il pubblico ministero aveva chiesto l’archiviazione». Una richiesta non accolta che ha portato al rinvio a giudizio dei due uomini, fase durante la quale la ragazza si è costituita parte civile. Parallelamente vi era un’altra indagine pendente al Tribunale dei minorenni a carico delle tre ragazzine.
Ieri, in fase dibattimentale, il pm Pasquale Profiti ha chiesto l’assoluzione per entrambi gli uomini, richiesta accolta solamente per uno dei due. «Il fatto che il coimputato di Bronzini sia stato assolto pone dei dubbi sul complessivo della vicenda» prosegue Chiocchetti, annunciando l’intenzione di presentare ricorso una volta lette le motivazioni. Una condanna pesante quella inflitta al 26enne, per il quale il precedente difensore non aveva richiesto rito abbreviato.