«Biancofiore mi ha convinto, farò il contrario»
Scintille al confronto tra Michaela Biancofiore (Fi) e Lorenzo Dellai (Civica popolare). Entrambi alzano i toni a colpi di battute pungenti. Il deputato ironizza: «Mi ha convinto, farò il contrario».
Libri e programmi sventolati da una parte, sfoggio di una postura rilassata dall’altra; sono diversi i modi dei candidati Michaela Biancofiore (Fi) e Lorenzo Dellai (Civica popolare). Ma entrambi alzano i toni a colpi di battute pungenti. Dellai non si controlla se viene toccato il suo spirito degasperiano; Biancofiore s’infiamma quando si critica Berlusconi. I deputati uscenti si sono confrontati — o meglio, scontrati — ieri sui propositi e le priorità in caso di rielezione nel dibattito organizzato da l’Adige al Grand Hotel Trento.
Sono tre gli intenti della «fondamentalista berlusconiana». Due riforme, una costituzionale che preveda «l’inserimento delle radici cristiano giudaiche, devastate dalla sovrapposizione di altre culture», e una dello Statuto d’autonomia «in grado di rilanciare la Regione, rendendola competitiva rispetto alle altre autonomie nascenti, ma tutelando le minoranze linguistiche». Ancora: un piano anti immigrazione e, ça va sans dire, la Flat tax. L’ex governatore risponde con sarcasmo: «Mi ha convinto, farò il contrario». Sostiene la superfluità di mettere nero su bianco le radici cristiane; ribadisce la necessità di uno statuto «scritto e riformato prima a Trento e Bolzano, e solo in un secondo momento in parlamento per costruire un’intesa sul testo»; contesta la demagogia del «prima gli italiani», caldeggiando maggior cooperazione allo sviluppo; replica alla Flat tax con una tassazione sempre più progressiva. Nell’eventualità di una rielezione, darà il voto di fiducia «a un governo che porti avanti l’Italia, verso l’Ue, e che dichiari di rispettare l’autonomia». Per la Biancofiore, invece, è possibile un solo governo: un governo Berlusconi, senza larghe intese. Anche se poi non si mostra contrariata all’idea di un sodalizio col M5s. «Con alcuni grillini — ammette — ci governerei».
Fuoco e fiamme si alzano quando ai due candidati viene chiesto un giudizio sul governo dell’autonomia nelle province. «A Rossi do un 5 meno meno. I fallimenti di imprese private nell’ultimo triennio parlano di una gestione pessima dell’autonomia da parte della provincia di Trento>, attacca Biancofiore, che all’autonomista altoatesino Kompatscher assegna «un 7 convinto». Dellai è invece molto positivo: «Esportazione, turismo, investimenti privati continuano a crescere, la legislatura uscente ha risollevato la provincia dalla crisi». E, anche se sulla permanenza in Europa si trovano a grandi linee d’accordo, i candidati non si rappacificano. «Il nostro sarà un go- verno per l’Europa dei popoli e per l’euro», afferma Biancofiore. «E come la mette con gli altri membri della coalizione, Salvini e Meloni?», insinua Dellai.
La candidata di Fi nel collegio di Bolzano è convinta della sua elezione in Trentino-Alto Adige; Dellai corre col centrosinistra nel collegio della Valsugana per vincere, ma non fa pronostici sulla partita nazionale ed esclude, in caso di sconfitta, una candidatura alle provinciali di ottobre. Infine, sempre nel quadro delle elezioni politiche, Biancofiore scredita l’ipotesi che un duello con Mellarini (Upt) nel collegio di Rovereto possa costare caro a Donatella Conzatti, ex Upt passata a Fi. Mentre Dellai ironizza: «La candidatura di Conzatti su Rovereto ci ha risolto un problemino, ora sono convinto che Mellarini diventerà senatore».