Gioco d’azzardo, ogni anno cento pazienti in cura Piccoli negozi: il consiglio dice «sì» al sostegno
TRENTO Sono circa cento i giocatori patologici che, ogni anno, vengono presi in cura dal Serd. Il dato emerge dalla risposta dell’assessore Luca Zeni a un’interrogazione del consigliere di Agire Claudio Cia sul gioco d’azzardo. Un fenomeno in crescita, anche in Trentino. E i dati, forniti da Zeni, lo dimostrano. Nel dettaglio, osservando l’andamento delle entrate provinciali dovute al gettito erariale derivante dal gioco d’azzardo, si nota un progressivo incremento: il gettito è passato infatti dai 6,3 milioni del 2004 ai quasi 50,5 milioni del 2016 (la spettanza passa da 5,7 a 45,3 milioni). E i problemi legati al gioco d’azzardo? Oltre ai cento pazienti all’anno a carico del Serd, l’assessore registra una trentina di pazienti seguiti dall’associazione Auto mutuo aiuto. Con un costo complessivo a livello sanitario passato da 84.744 euro del 2012 a 99.258 euro del 2016 (il costo pro-capite sale i da 931 a 1.003 euro).
Intanto ieri il consiglio provinciale ha affrontato il problema dei piccoli esercizi commerciali di montagna. La mozione votata all’unanimità dall’Aula impegna la giunta provinciale a definire delle iniziative di sostegno per i piccoli negozi di valle attraverso un confronto con la Co- operazione e verificando, tra le altre cose, la possibilità di agevolazioni Imis e di condizioni economiche simili ai punti vendita più grandi per la fornitura delle merci.
Via libera del consiglio anche a una mozione dell’Upt che punta a favorire l’apprendimento delle lingue straniere in età adulta, coinvolgendo i docenti, i Comuni e anche i media locali. Infine, parere positivo a una mozione di Civica Trentina che impegna la giunta a fare in modo che nei moduli scolastici non venga usata la dizione «genitore 1» e «genitore 2».