Treno della memoria targato Euregio «Ricordare, per crescere nei valori»
Quattrocento ragazzi delle scuole in viaggio verso i Lager nazisti Huber (Deina): «Cruciale la formazione di cittadini consapevoli»
«Meditate che questo è stato», così scriveva nella sua poesia Shemà Primo Levi, partigiano antifascista deportato nel campo di concentramento di Auschwitz.
Una poesia forte, profonda, nella quale Levi implora i posteri di non dimenticare e mantenere viva la memoria di chi, da quegli orribili campi dove «si lavorava nel fango, non si conosceva pace, si lottava per mezzo pane e si moriva per un sì o per un no», non ha mai più fatto ritorno.
Parole non vane quelle di Primo Levi, che molti giovani hanno saputo egregiamente raccogliere, in modo da dare a tutti la possibilità di sapere quello che è stato e quello che non potrà e non dovrà più accadere.
Ieri pomeriggio più di 400 ragazzi provenienti dal Trentino, dall’Alto Adige e dal Land Tirol si sono trovati all’Auditorium Haydn di Bolzano prima di partire tutti assieme in direzione Brennero, da dove ufficialmente inizia il loro «viaggio della memoria».
Una vera e propria comunità viaggiante, dal respiro «euregionale» che, zaino in spalla, ripercorrerà lo stesso viaggio che fecero i deportati ebrei fino ai lager nazisti.
Ad attenderli all’Auditorium, nella prima tappa di questo viaggio ricco di storia ed emozioni, c’erano gli assessori Christian Tommasini e Philipp Achammer, che non hanno mancato di sottolineare «l’importanza che assume questo progetto nel percorso di formazione di cittadini coscienti e responsabili».
Promemoria_Auschwitz.eu è un progetto di memoria e cittadinanza attiva che da anni porta centinaia di ragazze e ragazzi provenienti da varie regioni italiane a conoscere e cercare di capire due dei luoghi più terribili della storia del Novecento: i campi di concentramento nazisti di Auschwitz e Birkenau.
Tra i promotori del treno della memoria in Alto Adige c’è Alessandro Huber, uno dei fondatori della sezione altoatesina dell’associazione Aps Deina, che assieme ad Arci Trentino, Arciragazzi Bolzano e «Arbeitsgemeinschaft der Jugenddienste» cura annualmente il viaggio della memoria.
«Ogni anno il progetto ha inizio nel mese di novembre. Prepariamo i ragazzi ad affrontare questo viaggio con consapevolezza — spiega Alessandro Huber — con questo progetto i ragazzi vanno a visitare i luoghi che sono stati protagonisti di quella tragica epoca storica che è giusto non dimenticare. Il progetto si conclude poi in occasione del 25 aprile, dove i ragazzi espongono la loro esperienza in occasione del Festival delle Resistenze».
Il progetto, partito in Alto Adige per la prima volta nel 2011, ha portato più di 1000 ragazzi a visitare i campi di concentramento nazisti. Un progetto che non ha solo uno scopo di tipo culturale, ma come sottolinea Huber «è diventato un vero e proprio passaggio cruciale nella formazione di cittadini. È un progetto plurilinguista che abbatte ogni barriera. È inoltre una bella esperienza che coinvolge dal punto di vista storico».
E chi questa esperienza l’ha già vissuta, è pronto a giurare che «non ti lascia indifferente, ti cambia in positivo, ti fa capire cosa è davvero la Shoah, cosa è la vera sofferenza, ti forma per la vita, ti insegna ad essere un uomo e un cittadino migliore».
L’epilogo I partecipanti esporranno le loro impressioni al Festival delle Resistenze