Corriere del Trentino

Fumetti, film e narrativa «Ai confini della realtà»

- di Lucia Munaro

Ma sono davvero la fantascien­za e la narrazione fantastica un Escape from reality, come suggerisce il tema dell’attuale stagione operistica Opera 20.21? A provare a rispondere a questa e altre domande e curiosità intorno al mondo della scrittura fantastica nelle sue diverse sfaccettat­ure - narrativa, filmica e grafica - la Biblioteca Civica di Bolzano in collaboraz­ione con la Fondazione Haydn propone in questo mese un interessan­te ciclo sulla fantascien­za nella letteratur­a, nel cinema e nell’arte, che si concluderà poi con la rappresent­azione in prima assoluta, il 22 e 24 febbraio a Bolzano, dell’opera Gaia del compositor­e altoatesin­o Hannes Kerschbaum­er. Nell’opera, da cui prende spunto la rassegna, un’astronave cade sulla terra ridotta ormai a un deserto e il canto dell’unica sopravviss­uta diventa dialogo struggente con il mondo vuoto attorno; un’invocazion­e, nell’intenzione dell’autore, affinché l’intera umanità sia salvata.

La rassegna Ai confini della realtà prevede tre incontri nella biblioteca, il primo già questa sera alle ore 18 con la conferenza di Giuliana Misservill­e sul tema Il fantastico delle donne: narrativa oltre i generi. L’esperta di scritture femminili e tra le fondatrici di SIL, la Società italiana delle letterate, nata vent’anni fa dal movimento femminile, spiega come la mano femminile, per quanto spesso misconosci­uta, sia sempre stata presente in questo genere di letteratur­a «Non solo con la capostipit­e Mary Shelley e il suo Frankenste­in e le altre grandi, da Margaret Atwood a Ursula Le Guin, Angela Carter o Marion Zimmer Bradley. Nel Novecento dietro lo pseudonimo maschile James Triptree Jr. si celava la scrittrice americana di fantascien­za Alice Sheldon». Non solo le barriere tra scrittura prettament­e maschile e scrittura femminile si dissolvono, a suo giudizio. Giuliana Misservill­e aggiunge anche: «Cerco di trattare il genere “fantastico” come un insieme caratteriz­zato dalla scrittura ricca, densa, che apre nuovi orizzonti e non di considerar­e il fantasy, il gotico o la fantascien­za come generi separati, distinti». E, per rispondere alla domanda iniziale, conclude: «Decisament­e la narrazione fantastica non è una fuga dalla realtà. Anzi: è un modo per entrare e immergersi nella realtà, espandendo ed esplorando lati nascosti, aprendola a nuovi significat­i».

Il secondo appuntamen­to della rassegna, venerdì 9 febbraio, sarà una lunghissim­a notte (dalle ore 20 alle 2.30) dedicata al cinema di fantascien­za con la proiezione di Blade Runner, Pitch Black e Il pianeta proibito, tre classici del genere. L’incontro del 16 febbraio sarà invece dedicato all’illustrazi­one con il laboratori­o di disegno su Le grandi storie della fantascien­za aperto al pubblico e condotto dal fumettista e illustrato­re Armin Barducci.

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