Piano regolatore, l’elogio della lentezza
L’architetto Ricci replica ai professionisti: ci sono tempi burocratici da rispettare
«Tutti vorremmo correre, ma non lo faremo. Ci sono tempi burocratici che vanno rispettati». Mosè Ricci, il regista dell’equipe che sta lavorando al nuovo Prg della città di Trento, risponde a chi soffre di mal di pancia per come si sta portando avanti il percorso del documento di pianificazione urbanistica. Il malumore di alcuni professionisti ha infatti scatenato un piccolo terremoto.
TRENTO «Tutti vorremmo correre, ma non lo faremo. Perché bisogna sapere anzitutto dove si va, perché stiamo lavorando in modo innovativo e sinergico con una modalità mai messa in atto prima e perché ci sono tempi burocratici che vanno rispettati».
Ci va cauto Mosè Ricci, il regista dell’equipe che sta lavorando al nuovo piano regolatore della città di Trento, e a chi soffre di mal di pancia per come si sta portando avanti il percorso del documento di pianificazione urbanistica sostanzialmente risponde «keep calm».
Certo è che il malumore crescente, che interesserebbe in particolar modo i rappresentanti degli ordini degli architetti e degli ingegneri raccontato dal Corriere del Trentino (vedi il giornale di ieri), ha scatenato un piccolo terremoto che i diretti interessati istituzionali stanno cercando di tenere sotto controllo. «Preferiamo continuare con una linea di riservatezza», dice il presidente degli ingegneri Giovanni Maria Barbareschi che così tagli corto: «stiamo lavorando, non so nulla di chi mette in giro certe voci».
Ricci dal canto suo stringe le redini del gruppo misto creato dal sindaco Alessandro Andreatta che coinvolge ordini e professionisti dell’Università. Alla domanda di quanti siano le persone coinvolte e sedute al tavolo risponde di non saperlo esattamente: «Non è una scatola chiusa, è una camera di discussione, un meccanismo innovativo». E questo, in parte, spiega le critiche più o meno sussurrate che arrivano alle orecchie anche della stampa. «Siamo tutti impazienti — commenta l’architetto — Tutti non vediamo l’ora di vedere l’esito del lavoro che stiamo portando avanti, ma non stiamo sprecando tempo. C’è un ventaglio di obiettivi da portare avanti che appartengono ad ambiti diversi, non facili da affrontare. Anche il metodo di lavoro è differente rispetto a come si è sempre fatto, va elaborata una teoria e ci sono passaggi necessari che devono essere rispettati».
Insomma non c’è niente di nebuloso. Anche sulla tempistica Ricci stempera le polemiche. «Stiamo rinforzando le fila, c’è una dialettica positiva. I piani regolatori hanno tempi piuttosto lunghi e tutto sommato questi non lo sono, di fatto è da settembre che stiamo lavorando e a marzo verranno portati in Consiglio provinciale gli obiettivi per la revisione del prg».
Sei mesi di lavoro per Ricci, altroché la primavera dello scorso anno, come dice qualcuno. Insomma in una visione piuttosto ottimistica e la fretta e i mal di pancia farebbero parte «dell’entusiasmo».
«Non stiamo facendo solo chiacchiere, consegneremo degli obiettivi concreti, condividendo delle scelte. Il metodo di lavoro è partecipativo e stiamo disegnando una nuova città». E poi aggiunge: «Il momento è delicato. Prima di uscire allo scoperto dobbiamo essere sicuri del progetto. Gli ordini stanno dando un grande contributo al tavolo, non c’è una situazione estrema e drammatica, il tavolo non è in crisi». Ma a chi vorrebbe correre, Ricci lo ribadisce «qui non si corre» e, sicuro, mette il freno.
Tempistica I piani regolatori hanno tempi piuttosto lunghi e tutto sommato questi non lo sono