Corriere del Trentino

Piano regolatore, l’elogio della lentezza

L’architetto Ricci replica ai profession­isti: ci sono tempi burocratic­i da rispettare

- di Linda Pisani

«Tutti vorremmo correre, ma non lo faremo. Ci sono tempi burocratic­i che vanno rispettati». Mosè Ricci, il regista dell’equipe che sta lavorando al nuovo Prg della città di Trento, risponde a chi soffre di mal di pancia per come si sta portando avanti il percorso del documento di pianificaz­ione urbanistic­a. Il malumore di alcuni profession­isti ha infatti scatenato un piccolo terremoto.

TRENTO «Tutti vorremmo correre, ma non lo faremo. Perché bisogna sapere anzitutto dove si va, perché stiamo lavorando in modo innovativo e sinergico con una modalità mai messa in atto prima e perché ci sono tempi burocratic­i che vanno rispettati».

Ci va cauto Mosè Ricci, il regista dell’equipe che sta lavorando al nuovo piano regolatore della città di Trento, e a chi soffre di mal di pancia per come si sta portando avanti il percorso del documento di pianificaz­ione urbanistic­a sostanzial­mente risponde «keep calm».

Certo è che il malumore crescente, che interesser­ebbe in particolar modo i rappresent­anti degli ordini degli architetti e degli ingegneri raccontato dal Corriere del Trentino (vedi il giornale di ieri), ha scatenato un piccolo terremoto che i diretti interessat­i istituzion­ali stanno cercando di tenere sotto controllo. «Preferiamo continuare con una linea di riservatez­za», dice il presidente degli ingegneri Giovanni Maria Barbaresch­i che così tagli corto: «stiamo lavorando, non so nulla di chi mette in giro certe voci».

Ricci dal canto suo stringe le redini del gruppo misto creato dal sindaco Alessandro Andreatta che coinvolge ordini e profession­isti dell’Università. Alla domanda di quanti siano le persone coinvolte e sedute al tavolo risponde di non saperlo esattament­e: «Non è una scatola chiusa, è una camera di discussion­e, un meccanismo innovativo». E questo, in parte, spiega le critiche più o meno sussurrate che arrivano alle orecchie anche della stampa. «Siamo tutti impazienti — commenta l’architetto — Tutti non vediamo l’ora di vedere l’esito del lavoro che stiamo portando avanti, ma non stiamo sprecando tempo. C’è un ventaglio di obiettivi da portare avanti che appartengo­no ad ambiti diversi, non facili da affrontare. Anche il metodo di lavoro è differente rispetto a come si è sempre fatto, va elaborata una teoria e ci sono passaggi necessari che devono essere rispettati».

Insomma non c’è niente di nebuloso. Anche sulla tempistica Ricci stempera le polemiche. «Stiamo rinforzand­o le fila, c’è una dialettica positiva. I piani regolatori hanno tempi piuttosto lunghi e tutto sommato questi non lo sono, di fatto è da settembre che stiamo lavorando e a marzo verranno portati in Consiglio provincial­e gli obiettivi per la revisione del prg».

Sei mesi di lavoro per Ricci, altroché la primavera dello scorso anno, come dice qualcuno. Insomma in una visione piuttosto ottimistic­a e la fretta e i mal di pancia farebbero parte «dell’entusiasmo».

«Non stiamo facendo solo chiacchier­e, consegnere­mo degli obiettivi concreti, condividen­do delle scelte. Il metodo di lavoro è partecipat­ivo e stiamo disegnando una nuova città». E poi aggiunge: «Il momento è delicato. Prima di uscire allo scoperto dobbiamo essere sicuri del progetto. Gli ordini stanno dando un grande contributo al tavolo, non c’è una situazione estrema e drammatica, il tavolo non è in crisi». Ma a chi vorrebbe correre, Ricci lo ribadisce «qui non si corre» e, sicuro, mette il freno.

 Tempistica I piani regolatori hanno tempi piuttosto lunghi e tutto sommato questi non lo sono

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