Maia, la svolta: l’ippodromo nella prima fascia
Per il ministero la struttura è di rilevanza strategica. Martone: finiti gli anni bui
BOLZANO «La notizia è di portata storica». Esordisce così Gianni Martone, presidente di Merano galoppo, nell’annunciare che il Ministero delle politiche agricole ha collocato l’ippodromo di Merano tra quelli di prima fascia, ovvero di rilevanza strategica per l’ippica italiana. «E’ il coronamento di uno sforzo che stiamo portando avanti da quattro anni — commenta — credendo fortemente nelle potenzialità del nostro ippodromo e lavorando sodo a tutti i livelli. Abbiamo dimostrato con i fatti che siamo capaci e alla fine, dopo Comune, Provincia e sponsor privati, è arrivato anche il Ministero a chiudere il cerchio».
Erano anni che si attendeva la graduatoria degli ippodromi, sulla base della quale prendere tutte le decisioni a valle. Assieme a Merano, per il comparto ostacolistico, figurano in prima fascia Roma e Milano per il galoppo in piano e Napoli per il trotto. Oltre che per rilevanza strategica, gli ippodromi sono stati classificati per quella istituzionale, commerciale e promozionale. Quattro fasce a decrescere collocate nel cosiddetto «ruolo A» che comprende le strutture che soddisfano i requisiti minimi richiesti. Nel «ruolo B» sono stati classificati 11 ippodromi che si considerano «decaduti», i quali dovranno adeguarsi entro un anno per rimettersi in regola.
La decisione del Ministero apre le porte a una serie di provvedimenti concatenati. «Si va dal numero delle giornate di corse — precisa Martone — al montepremi, alla convenzione di gestione che definisce il contributo del Mipaf per la gestione degli impianti, fino agli investimenti. È ben comprensibile, dunque, l’importanza che la decisione di Roma riveste per Merano».
Passo dopo passo, a volte non con i tempi che il moderno business vorrebbe ma con quelli ben più lenti della burocrazia, l’ippodromo di Merano può dire di essersi lasciato alle spalle gli anni bui e guardare al futuro in modo più sereno.
Su cosa sia stato determinante per la sua collocazione nella prima fascia, Martone non ha dubbi: «È la capacità di organizzare eventi di respiro internazionale che ha fatto la differenza — sostiene — Attorno al nostro team e al nostro ippodromo si è creato un vasto consenso locale che si è poi esteso a livello nazionale e internazionale. E il Ministero ne ha doverosamente preso atto. Per produrre questo risultato ci è voluto un grandissimo e costante impegno — conclude Martone — e di questo debbo essere grato a tutti coloro che in qualsiasi forma vi hanno contribuito».