Cristo Re, il giovane scomparso trovato morto sul Doss Trento
A dare l’allarme alcuni ragazzi. In mattinata le ricerche erano state intensificate lungo l’Adige
È stato trovato morto ieri sul Doss Trento Nicola Demattè, 19 anni, scomparso da Cristo Re il 29 gennaio. Famiglia e amici avevano diramato una serie di appelli attraverso i social network e «Chi l’ha visto?». L’allarme è stato dato da alcuni ragazzi. Non si esclude il gesto disperato.
TRENTO Otto giorni di buio e un tragico epilogo. Si sono concluse nel più drammatico dei modi le ricerche di Nicola Demattè, il diciannovenne di Trento sparito di casa lo scorso 26 gennaio. Il suo corpo senza vita è stato rinvenuto ieri sera sul Doss Trento, alle spalle dell’abitato di Piedicastello, al di sotto del belvedere che si incontra una volta superata la galleria.
A dare l’allarme sono stati verso le 17.30 alcuni ragazzi, incamminatisi lungo il percorso pedonale per una passeggiata in compagnia. Dei due accessi che conducono al mausoleo di Cesare Battisti, quello aperto al traffico veicolare d’inverno chiude alle 16.30 mentre quello pedonale rimane aperto.
Immediatamente sul posto sono intervenute le volanti della polizia e le pattuglie dei carabinieri per eseguire rilievi e accertamenti, mentre i vigili del fuoco sono stati impegnati nel recupero della salma, portata via intorno alle 20.30. Secondo le prime indicazioni, il corpo del ragazzo riporterebbe delle ferite compatibili con una caduta mentre sarebbe esclusa l’ipotesi di una violenza da parte di terzi. A chiarire cosa effettivamente possa essere accaduto saranno però le indagini affidate alla polizia di Stato.
Intorno alle 18.30 la madre di Nicola, Cristina Giacomoni, ha raggiunto il piazzale ai piedi del Doss Trento accompagnata da alcuni familiari e amici. Un dolore composto ma profondo, di chi fino all’ultimo ha sperato che quel giovane potesse rientrare a casa, dare sue notizie. Attraverso i social network e la trasmissione «Chi l’ha visto?», la famiglia di Nicola aveva diffuso diversi appelli nel corso di questi otto giorno, con la speranza che il messaggio potesse raggiungere il ragazzo. Solo una manciata d’ore prima del drammatico ritrovamento, Giacomoni aveva risposto sul proprio profilo Facebook alle domande sugli sviluppi delle ricerche che alcuni le ponevano. «Nulla...» aveva scritto.
Proprio nel corso della giornata di ieri le operazioni per ritrovare il giovane si erano intensificate. Durante la mattinata si è svolto un incontro tra i vertici della Squadra Mobile, coordinati dal vicequestore Salvatore Ascione, e le altre forze di polizia. A conclusione della riunione, una decina di squadre di corpi volontari dei vigili del fuoco sono state incaricate di passare al setaccio le due rive del fiume Adige nel tratto compreso fra Trento e Mori. Nel frattempo si è anche alzato in volo l’elicottero dei vigili del fuoco permanenti di Trento per offrire un appoggio alle ricerche dal cielo.
Nei giorni scorsi la Procura di Trento aveva aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di sequestro di persona, un passaggio formale per consentire agli inquirenti di approfondire accertamenti e controlli. Purtroppo, però, le ricerche di Nicola si sono concluse nel modo che nessuno avrebbe mai voluto.