Corriere del Trentino

«Prima Repubblica? Provengo da lì Ne sono orgoglioso»

- T. Sc.

TRENTO Già sindaco di Ala, tre volte assessore provincial­e, oggi anche segretario dell’Upt. Tiziano Mellarini si considera pronto per il grande passo verso il Parlamento.

Il suo è un lungo curriculum politico, tanto lungo che qualcuno la giudica un uomo di apparato. Un limite?

«Non credo affatto sia un limite, anzi. Chiedendo ai cittadini di votarmi, chiedo di scegliere l’esperienza di chi conosce molto bene la macchina amministra­tiva, di chi conosce palmo a palmo il territorio che si candida a rappresent­are, di chi ha cominciato dal contatto diretto con i cittadini che il ruolo di sindaco ti impone. Inoltre, come coordinato­re nazionale della Protezione civile e come membro del cda di Enit ho già maturato una discreta esperienza delle dinamiche nazionali, come assessore all’agricoltur­a ho avuto modo di confrontar­mi con la logica e le normative europee. Sono orgoglioso di provenire dalla Democrazia Cristiana e sono orgoglioso di essere un uomo della Prima Repubblica».

Lei viene dalla Vallagarin­a, che non si può dire non conosca. Con la non conferma di Vittorio Fravezzi, però, l’Alto Garda resta in qualche modo scoperto.

«Il fatto che io provenga dalla Vallagarin­a non significa che non conosca tutto il collegio per il quale ho l’onore di essere candidato: Alto Garda, Giudicarie, Rendena, Chiese, non c’è un territorio del collegio che io non conosca, non solo per i miei incarichi politici, ma anche come ex dirigente sportivo».

Quali sono le istanze del territorio che ambisce a rappresent­are in Parlamento?

«Si tratta di territori diversi con priorità diverse. C’è la vocazione culturale e manifattur­iera di Rovereto, che trova oggi nuovo slancio nei progetti Manifattur­a e Meccatroni­ca. Abbiamo le pur differenti vocazioni turistiche dell’Alto Garda, delle Giudicarie e della Rendena. Va tutelata la vocazione agricola e zootecnica delle Giudicarie esteriori, del Chiese. Lei prima citava l’Alto Garda. Ci sono progetti che vanno oltre la competenza provincial­e, come la ciclabile del Garda già avviata, o il collegamen­to ferroviari­o da Monaco a Riva del Garda, su cui bisogna invece ancora lavorare a Roma come a Trento e Bruxelles. In Parlamento penso di poter portare non solo istanze, ma anche modelli virtuosi».

Ad esempio?

«La tutela del territorio, dell’ambiente come condizione necessaria di ogni sviluppo. Credo che la tutela idrogeolog­ica del Trentino possa essere presa ad esempio in un Paese in cui ogni evento metereolog­ico è trattato con la logica dell’emergenza. Ci sono poi temi di carattere generale, su tutti l’aumento della forbice tra ricchi e poveri: servono politiche fiscali che aiutino famiglie e fasce deboli».

Dovesse essere eletto, in che gruppo si siederà, Civica Popolare?

«Nel gruppo delle Autonomie».

Che valutazion­e dà della scelta di Donatella Conzatti?

«Nessuna valutazion­e, la daranno gli elettori».

Perché il suo partito non è riuscito ad indicare una sola donna?

«Siamo stati tra i pochissimi, credo, a dare vita a una commission­e elettorale, gli unici a fare più di cinquanta audizioni. Alla fine, i nomi indicati sono stati il mio e quello di Lorenzo Dellai».

Meriti Ho cominciato da sindaco e conosco il territorio del mio collegio palmo a palmo

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