«Politica carnevalesca Un freno alle imprese»
TRENTO «C’è nell’aria una voglia di ripartire da parte delle imprese. Ma la politica, che dovrebbe fare da propulsore, vive in uno ostato confusionale, accentuato da questa campagna elettorale in parte “carnevalesca”, fatta di proposte e promesse inverosimili. Questo atteggiamento crea nella parte sociale totale sfiducia, soprattutto nei giovani». È l’analisi politica del presidente di Cia Agricoltura, Paolo Calovi, ieri in assemblea alla fine del suo mandato. Nel pomeriggio sono stati nominati i membri della nuova direzione, al cui interno Calovi è stato confermato. Probabile che verrà indicato per un secondo mandato alla presidenza.
Fra i vari temi toccati dalla sua relazione, da sottolineare il passaggio sulla «sostenibilità», una parola a volte «inflazionata», ma segnale di un movimento che vede protagonisti consumatori e social. «La richiesta in continua crescita di prodotti e trasformati biologici ci ha colti impreparati. Solo pochi agricoltori ci hanno creduto e investito, ma ben poco ci hanno creduto le nostre Op e perfino Fem, che ha isolato il dipartimento bio fuori sede e non ne ha mai potenziato le risorse umane. Ora guardiamo con favore il progetto sostenibilità».
Fra gli altri temi la necessità di «lobby con gli altri territori di montagna, perché nella Pac 2020 si possa avere più forza» — messaggio lanciato all’eurodeputato Herbert Dorfmann presente in assise — come anche il bisogno di avere più libertà nel trattare la fauna selvatica e i grandi carnivori: «Quegli individui che non hanno paura dell’uomo, si avvicinano ai centri abitati, attaccano le mandrie, vanno gestiti in maniera adeguata».
Un grosso problema inoltre è l’introduzione di norme «inattuabili per le micro aziende». Si tratta in particolare delle regole sulla sicurezza, che, in un territorio montuoso, «hanno un impatto importante sulle piccole imprese, che per le micro-aziende è invece devastante».