Corriere del Trentino

Valentinot­ti (Fenalt) «Le gestioni associate hanno penalizzat­o i tecnici comunali»

- Linda Pisani

TRENTO Nella giungla delle leggi urbanistic­he (nonostante la riforma Daldoss), se da una parte ci sono i profession­isti che chiedono sburocrati­zzazione e procedure più snelle, dall’altra ci sono tecnici spaesati, spesso senza un’adeguata formazione d’aggiorname­nto. A chiedere che la situazione migliori sono quindi gli stessi tecnici comunali che su piani regolatori e tempistich­e di concession­e dei permessi edilizi spesso sono costretti ad alzare le mani in segno di resa.

«Il settore dell’urbanistic­a è in continua mutazione — dice Maurizio Valentinot­ti, segretario della Fenalt (il sindacato autonomo dei dipendenti della Provincia e degli Enti locali del Trentino) —– e lavorare con la maggior parte degli uffici sguarniti di personale non aiuta il disbrigo di documenti e pratiche. Le cose dovrebbero migliorare con lo sblocco del turn over e il via libera concesso ai Comuni per l’assunzione del personale, ma quello che manca alla base è una puntuale e programmat­ica organizzaz­ione».

Secondo Valentinot­ti a penalizzar­e il lavoro dei tecnici comunali sono anche le fusioni e le gestioni associate messe in atto senza una reale riorganizz­azione. «Che è proprio quello che ancora manca — prosegue il sindacalis­ta —Non può esserci solo un’attenzione al risparmio, bisogna mettere mano con senno anche alle piante organiche».

Il problema è che questo in parte è stato fatto, «ma — spiega Valentinot­ti — gli uffici non sono solo una sommatoria casuale. Il personale va strutturat­o adeguatame­nte perché le competenze all’urbanistic­a, ai cantieri o all’edilizia pubblica, tanto per fare qualche esempio, sono ben differenti e occorre una forte specializz­azione». Che spesso manca perché manca un’adeguata formazione del personale.

«Per questo sburocrati­zzare non è sufficient­e — continua il segretario — Il personale corre rischi enormi quando velocizza o applica <il buon senso>. E’ capitato di un tecnico indagato per concorso in abuso edilizio perchè ha agevolato una procedura, che nei fatti è stata quella di accettare la richiesta <la carta te la porto domani>. O di un altro tecnico messo all’ufficio terre da scavo sanzionato con 2500 euro di multa perché ha commesso, giustament­e, degli errori, che però arrivavano da una mancanza di formazione». Insomma quello che si chiede alla riforma Daldoss è una visione di riorganizz­azione più attenta.

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Sindacalis­ta Maurizio Valentinot­ti, segretario della Fenalt, lamenta una mancanza di aggiorname­nto per il personale tecnico che spesso si trova a non poter intervenir­e in modo veloce

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