Mathlouthi, esordio italiano sul palco di Sanbapolis «Con Ensen sono evoluta»
L’intensità vocale di Emel Mathlouthi si prepara a transitare giovedì per il Teatro Sanbapolis di Trento (ore 21) nel primo appuntamento del nuovo anno della rassegna Transiti
– Musiche in movimento, curata da Alberto Campo per il Centro Santa Chiara di Trento.
Si tratta della prima volta in Italia per la giovane cantautrice tunisina, già espatriata prima a Parigi e poi a New York, che si è rivelata nel 2012 con Kelmti
Horra e consacrata con la pubblicazione del secondo album Ensen (2017). Due canzoni come Kelmti Horra (La mia parola è libera) e Ya Tounes Ya Meskina (Povera Tunisia) sono diventate inni spontanei dei manifestanti durante la Rivoluzione dei Gelsomini che nel 2011 ha portato alla caduta del dittatore Ben Alì. «Amo la semplicità che c’è nell’aria del mio Paese – racconta la musicista nata nel 1982 a Tunisi – la gentilezza delle persone, la facilità di socializzare e fare amicizie, ma non mi piace la mancanza di impegno della gente e la grande difficoltà di portare nuove idee e realizzarle». Una personalità che traspare da testi forti e diretti cantati in più lingue, a servizio di una musica ricca di contaminazioni e una voce davvero capace di incantare. «La mia musica è un mix di molte influenze e generi – continua Emel Mathlouthi – sono cresciuta ascoltando Pink Floyd, Massive Attack, Leonard Cohen e Cranberries e coltivando il sogno di diventare anch’io un giorno cantante e compositrice. Tra i contemporanei Kanye West riesce a trasmettermi quanto la musica riguardi il cuore e l’arte di fondere tanti suoni differenti in un solo disco. La mia attitudine è quella di stare sempre in uno stato di
work in progress, in costante evoluzione ed esplorazione. Con Ensen credo di essere cresciuta nell’approccio al suono che sento molto più mio e ho cercato di avere un impatto meno rivoluzionario nel modo di cantare per rendere più sensibile l’interpretazione».
La maturazione è stata salutata con entusiasmo dalla critica che ha rubricato Ensen come uno dei dischi al femminile più significativi degli ultimi anni. «Sono entusiasta ed emozionata – conclude Emel – a confrontarmi per la prima volta col pubblico italiano. Dal vivo presenterò le canzoni di Ensen, le mie preferite di Kelmti Horra e alcune sorprese che sto preparando con la mia band». Biglietti a 10 euro.
Le radici Amo la semplicità che c’è nell’aria della mia Tunisia Le persone sono gentili ma mancano idee nuove