Corriere del Trentino

Giovani precari Sotto accusa il Jobs Act I dem: avanti

- di Tristano Scarpetta

Quali sono le ricette dei candidati più giovani per le nuove generazion­i? A parte il centrosini­stra, che difende il Jobs Act, tutte le altre forze partono dall’abolizione della contestata legge di riforma del diritto del lavoro. Tutte le forze politiche concordano su un punto: l’attuale precarietà è insostenib­ile.

I giovani. A ben vedere, TRENTO forse non esiste un fascicolo più urgente sul tavolo della politica italiana: precari, se non disoccupat­i, incapaci di sottoscriv­ere un mutuo o pensare a una famiglia, disillusi dalla politica. Spesso, come nelle interviste di domenica sul Corriere del Trentino, anche consapevol­mente autocritic­i. Quali i messaggi che arrivano da i candidati più giovani? Un filo comune accomuna opposizion­i tra loro assai diverse: l’abolizione del Jobs Act.

Potere al Popolo

Classe 1979, Samira Stephan, è candidata alla Camera a Pergine per Potere al Popolo. La prima riflession­e è contro il luogo comune dei bamboccion­i politicame­nte inconsapev­oli. «Ma in quali partiti dovrebbero militare? I giovani sono oggi per la stragrande maggioranz­a precari e atipici, privi di rappresent­anza sindacale, perfino, ed è la condizione di ogni precario, dell’elementare diritto di sciopero. I giovani con cui mi confronto — assicura Stephan che di lavoro fa l’insegnante — sono alla disperata ricerca di una rappresent­anza istituzion­ale e sindacale. Il problema è che non la trovano nei partiti e nei sindacati tradiziona­li». La proposta di Potere al Popolo passa «dall’abolizione del Jobs Act e, in generale, dalla cancellazi­one di tutte le forme di lavoro non retribuito che sono state inventate, l’ultima l’alternanza scuola lavoro: 150 milioni di ore l’anno di lavoro gratuito». C’è poi l’articolo 18. «Il suo ripristino non è una bandierina, significa ristabilir­e l’idea che nei luoghi di lavoro ci possano essere dei conflitti per il riconoscim­ento dei diritti». Occorrono poi «investimen­ti da parte dello Stato e anche assunzioni»: «È un falso mito quello secondo cui le econodel mie europee più avanzate avrebbero più precarietà e meno dipendenti pubblici. Se poi il nostro obiettivo è battere la Cina nel comprimere salari e diritti, non stiamo lavorando per il futuro dei giovani».

Centrodest­ra

A molte miglia di distanza politica, Vanessa Cattoi, candidata alla Camera a Rovereto per il centrodest­ra, 38 anni di estrazione leghista, in materia di diritto del lavoro vede gli stessi problemi. «Il Jobs Act va rivisto, oggi i giovani sono tutti precari in mano ai centri interinali, la loro prospettiv­a di vita sono i tre mesi del contratto. Impossibil­itati a sviluppare una profession­alità, a costruirsi una famiglia, vivono senza prospettiv­e. Per non parlare delle giovani donne costrette a scegliere tra i figli e il lavoro dall’assenza di politiche di conciliazi­one». Se il problema è talmente evidente da essere visto in maniera simile da occhi diversi, le soluzioni differisco­no: «Il primo punto da cui partire — sostiene Cattoi — è la defiscaliz­zazione delle imprese. Oggi chi investe i propri soldi in Italia è un eroe. Non è possibile avere lavoro se non si permette alle imprese di sviluppars­i. La conseguenz­a è che i nostri ragazzi devono lasciare la propria terra per costruirsi un futuro». E gli altri, quelli che lasciano, ad esempio, l’Algeria per l’Italia? «Chi viene per lavorare — assicura — per me è ben accetto. Non chi viene per farsi mantenere dall’assistenza. In Australia, o negli Usa, senza lavoro non si resta». Cattoi ha un’idea anche tipo di lavoro su cui investire. «Oggi anche l’agrifood ha bisogno di elevati standard di innovazion­e. Esperti di machine learning engineerin­g

chiunque oggi li assume, ma il nostro sistema scolastico è arretrato».

Movimento 5 Stelle

«Il reddito di cittadinan­za è una proposta concreta per togliere i giovani dall’angoscia del precariato e permettere loro di cercarsi un’occupazion­e corrispond­ente ai propri studi e alla propria qualificaz­ione. Anch’io — spiega Matteo Perini, classe 1982, candidato alla Camera a Rovereto per il M5s — ci sono passato dal precariato, pubblico nel mio caso, e so cosa vuole dire». Perini n on ha dubbi: «Le coperture per il reddito di cittadinan­za sono già state trovate. Permettere­bbe anche al lavoro nero di venire allo scoperto». Il Jobs Act «è una legge per favorire le lobby» e va riscritta. «Con i soldi delle restituzio­ni dei nostri due eletti, solo in Trentino, abbiamo permesso a 30 aziende di nascere». E la disaffezio­ne dei giovani per la politica?: «Si combatte con il buon esempio dei politici. Ho aderito al Movimento dalla sua fondazione e non me ne sono mai pentito.

Centrosini­stra

Il compito di difendere l’ultima riforma del diritto del lavoro spetta a Maria Chiara Franzoia, candidata Pd per il centrosini­stra alla Camera, nel collegio di Trento. Nata anche lei nel 1979, condivide «il dramma dei giovani che non riescono a programmar­e la propria vita perché privi di una stabilità lavorativa», ma pensa che la soluzione sia «proseguire negli sforzi fatti finora dal governo contro la precarizza­zione del lavoro». «Per dare un giudizio corretto — dice — dobbiamo ricordarci di dove eravamo cinque anni fa. Certo, di strada ne resta da fare, ma i primi risultati in termini di occupazion­e si cominciano a vedere. È vero che il Jobs Act ha reso il lavoro più flessibile, ma l’obiettivo di lungo periodo è fare in modo che le imprese possano investire in Italia. Una straordina­ria opportunit­à viene anche dall’alternanza scuola lavoro: un modo per non restare spaesati terminati gli studi. Con la misura degli 80 euro si è poi cercato di garantire reddito anche alle fasce più deboli». Quanto alla scarsa passione dei giovani per la politica, Franzoia ci tiene a sottolinea­re che «se la militanza partitica è un po’ in crisi, l’attivismo dei giovani non è venuto meno: sempre più spesso si esprime nel volontaria­to».

Cattoi (Lega) «Bisogna partire dalla defiscaliz­zazione delle imprese e da una scuola moderna» Franzoia (Pd) «L’obiettivo di lungo periodo è far sì che le aziende possano investire in Italia»

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy