Corriere del Trentino

«Occorre l’impegno di tutti»

Zeni: «Comunità decisiva». L’analisi di Montibelle­r

- Mar. Mo. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

In Trentino, circa TRENTO 50.000 persone provengono da aree esterne ai confini italiani. Realtà diverse, che hanno permesso la fioritura di associazio­ni di stampo etnico, religioso o culturale su tutto il territorio, a testimonia­nza del fatto che la partecipaz­ione al sociale rimane uno dei macro-bisogni umani ed è strategica nel permettere la mediazione e l’integrazio­ne degli immigrati.

Il Centro informativ­o per l’immigrazio­ne di Trento (Cinformi) ha, nel processo di accoglienz­a, una funzione complement­are: rende piena la conoscenza dei servizi esistenti sul territorio provincial­e, facendo luce sulle modalità di ingresso e soggiorno in Italia. È un servizio di informazio­ne, ma anche un catalizzat­ore di progetti a sostegno delle associazio­ni multietnic­he presenti sul territorio, rivolte sia agli immigrati che ai trentini.

Seppur di aiuto per gestire un fenomeno sociale dell’immigrazio­ne, un ufficio non basta. «Serve l’impegno consapevol­e delle comunità che vivono sul territorio — spiega l’assessore alle politiche sociali Luca Zeni anche sulla scorta dei tragici fatti di Macerata — in un’ottica di inclusione e gestione della fase successiva all’accoglienz­a». Partendo dal presuppost­o che «le barriere calano quando si socializza», Zeni sostiene che il Trentino sulla base dell’esperienza storica di convivenza fra diverse etnie possa esprimere un «governo sostenibil­e del fenomeno di integrazio­ne», accontenta­ndo al tempo stesso «la crescente richiesta di attenzione alla questione della sicurezza».

Mirko Montibelle­r, responsabi­le dell’area convivenza e progetti di Associazio­ne Trentina accoglienz­a stranieri (Atas), parla del rapporto che lega Cinformi alle associazio­ni di immigrati «un rapporto privilegia­to, a doppio scambio: le associazio­ni ci aiutano a comprender­e le aspettativ­e e le difficoltà di chi arriva in Italia, noi le aiutiamo a formarsi e sedimentar­si sul territorio». Un aiuto burocratic­o, innanzitut­to, poi seguito da progetti volti a valorizzar­e i contenuti dell’azione sociale. «Collaboran­do con il Centro servizi volontaria­to, diamo aiuto con le carte, consolidia­mo le conoscenze burocratic­he di chi ci chiede aiuto e informiamo chi si appresta a insediarsi in Trentino sui diritti e doveri connessi alla nostra area», continua.

Il responsabi­le Atas della convivenza descrive associazio­ni con vivo interesse a portare avanti progetti collettivi, momenti di confronto che coinvolgan­o anche i cittadini trentini. Un esempio sarà il Festival Intercultu­rale, programmat­o per aprile. «Questo festival — dice Montibelle­r — si inserisce nella cornice di Mondi Insieme, un progetto di valorizzaz­ione delle associazio­ni di immigrat». In cantiere anche una presentazi­one dei progetti realizzati dalle associazio­ni attive nel settore dell’integrazio­ne e della mediazione tra culture, «alla quale saranno presenti anche gli assessori alle politiche comunali. Occorre far capire che la Provincia ha a cuore la multietnic­ità».

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(Foto Rensi) Assessore Luca Zeni

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