Critiche alla Ferrario, Cia a processo
Nei guai anche Taverna. Sotto tiro l’intervento sulla scuola. Rossi teste
TRENTO In aula nella prossima udienza ci sarà con tutta probabilità anche il governatore Ugo Rossi, chiamato come testimone dalla difesa del consigliere provinciale Claudio Cia (Agire), finito a processo per diffamazione. Alla sbarra c’è anche Claudio Taverna, responsabile del sito «La Voce del Trentino», il giornale online che aveva pubblicato un intervento un po’ pepato sulla scuola scritto da Cia.
Il casus belli nasce dalla vicenda degli insegnanti con diploma magistrale conseguito prima del 2002 culminato con l’arrivo a Trento di un commissario ad acta, dopo che la Provincia non aveva dato seguito all’ordinanza del Consiglio di Stato che prevedeva l’inserimento con riserva dei 164 insegnanti ricorrenti nella graduatoria per titoli trentina. Cia con un intervento pubblicato sul sito il 6 gennaio scorso aveva lanciato strali contro la dirigente responsabile del Dipartimento, Livia Ferrario, sottolineando che «in questa vicenda abbiamo pure visto dirigenti provinciali assecondare la volontà del politico di turno a favore di tizio piuttosto che di caio, assecondando interessi privati, anziché curarsi di applicare la legge nel rispetto del bene comune». Accuse pesanti, poi, riferendosi all’operato dei dirigenti avrebbe ironizzato parlando di «atti che in buon trentino possiamo definire come pestiamo un merdone». Da qui la denuncia. Il caso è così finito sul tavolo del Tribunale di Trento. L’udienza si è aperta ieri ma è stata rinviata per sentire i testimoni, tra cui Rossi appunto. La difesa di Cia, sostenuta dall’avvocato Silva Fronza, è pronta a dare battaglia. L’intervento era stato fatto anche nell’aula del consiglio provinciale, secondo la difesa, rientra nella sfera di opinioni politiche.