Corriere del Trentino

Moltiplica­re rosai e ribes Febbraio è il mese adatto

- di Martha Canestrini angolodeig­iardini@gmail.com © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’inizio di febbraio è il momento giusto per moltiplica­re gli arbusti. Il metodo funziona bene con le forsizie, i lillà, i Cornus, le weigelie, i rosai, i ribes, il filadelfo, gli ibischi, le spiree e molti altri: vale la pena provare. Molto materiale utile lo possiamo ottenere durante il taglio invernale, eseguito per sfoltire e ripulire i cespugli. Dai rami e dalle cacciate dell’anno precedente — con il legno ancora «fresco» —, si tagliano pezzetti lunghi circa 20 centimetri, con almeno sei gemme. Il rametto deve iniziare con una gemma e finire con un’altra. La parte inferiore, a un paio di millimetri dall’ultima gemma, va tagliata leggerment­e sbieca per ricordare al momento dell’interramen­to qual era la parte inferiore; poi anche per allargare il contatto dei tessuti interni (il Cambio) con il terriccio, ciò faciliterà il radicament­o. Le cesoie o il coltello devono essere molto affilati, se il legno giovane si schiaccia l’insuccesso è programmat­o — marcisce facilmente. Se il terreno è già sgelato, le talee ottenute s’interrano in terra smossa fino alla gemma superiore. Così l’umidità costante del terreno evita il disseccame­nto e facilita l’emissione delle radici. Se invece il gelo la fa ancora da padrone, si usa un vaso grande riempito con tre parti di sabbia e una parte di torba, mescolate a perlite o argilla espansa. Il terriccio va mantenuto leggerment­e umido, anche con l’aiuto di un cappuccio di plastica, se necessario. Attenzione: se il substrato è troppo bagnato, le gemme marciranno. La plastica va rimossa almeno una volta ogni due giorni per favorire l’areazione.

Per aiutare l’emissione di radici, sono utili gli ormoni radicanti in polvere (nei consorzi agrari). La talea s’infila, prima della messa a dimora, nella busta che li contiene, e poi, con l’aiuto di un punteruolo — io uso un grosso legnetto — va interrata, lasciando sporgere solamente l’ultima gemma. Si pone il vaso in un luogo fresco, ideale sarebbe una serra fredda. Altrimenti si sistema il contenitor­e in un posto ben riparato, rigorosame­nte all’ombra, accanto a un muro. Si può usare anche un telo trasparent­e per proteggere le talee dal gelo più crudo. Quando il clima diventa più mite, si toglie. Dalla gemma che sporge dal terreno spunterà un germoglio in marzo, aprile. Per alcuni mesi si lascia in pace: in luglio s’inizia a concimare regolarmen­te (una volta al mese) fino a metà agosto. Il concime, va bene anche letame biologico in pellets, dovrebbe essere ricco di azoto per stimolare la crescita delle foglie. Solo dopo due anni le nuove piantine si trapiantan­o in terra piena: se fatto prima, le nuove radichette corrono il rischio di essere lesionate.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy