«Lavoro, povertà e disuguaglianze: ora si deve agire»
Associazionismo, pressing sui candidati
Il terzo settore presenta ai candidati alle elezioni politiche i temi che considera centrali per evitare di essere distolti da slogan vuoti e per cercare di colpire nel segno i temi importanti. Lavoro, povertà e disuguaglianze devono entrare nell’agenda di chi si candida per rappresentare i cittadini. Per Calzà (Caritas) occorre «un piano strutturale per il lavoro, in modo da ottenere una soluzione contro la povertà». Passerini (Cnca) auspica «più ricerca e meno grandi opere». Odorizzi (Kaleidoscopio) difende le coop sociali e Graiff (Astalli) chiede di non alimentare le paure verso gli immigrati.
Contrasto delle povertà, inclusione, immigrazione. Temi urgenti nel dibattito della campagna elettorale del 4 marzo, posti con accentuazioni molto diverse dalle varie formazioni politiche che destrutturano in slogan, spesso divisivi, la complessità dei fenomeni. Fenomeni ben noti nella loro dura materialità agli operatori sociali che in Trentino costituiscono una rete capillare di opportunità e supporti. E che, proprio perché quotidianamente in prima linea, chiedono un approccio ponderato, non semplificazioni che possono esasperare inutilmente i toni. Elemento cardinale nell’analisi dei rappresentanti di associazioni e cooperative sociali è il lavoro, come strumento di autonomia, emancipazione, integrazione. Richiami a una responsabilità condivisa, a un senso di comunità che paiono riecheggiare i contenuti della riflessione del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo i fatti di Macerata. «Questo senso di comunità, questo senso dell’importanza degli altri — ha detto il Capo dello Stato — è il contrario dell’egoismo, quell’egoismo che poi porta inevitabilmente alla diffidenza, all’ostilità, all’intolleranza e qualche volta alla violenza».