Corriere del Trentino

Tasse ateneo, Fratoianni insiste «Vanno tolte»

Il segretario di Si: «L’alternanza scuola-lavoro? Favore a un sistema produttivo obsoleto»

- Tristano Scarpetta © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana e ora anche in Leu, dopodomani sarà a Trento. «Tasse universita­rie gratis».

TRENTO Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana e ora anche esponente di Liberi e Uguali, dopodomani sarà a Trento per un incontro pubblico (15.00) in piazza Pasi, accompagna­to dagli otto candidati trentini di Leu.

Segretario, una se non la priorità della politica italiana è il lavoro, in primis quello che manca ai giovani.

«Non vi è dubbio che sia una delle priorità in un paese in cui il lavoro non c’è, o se c’è è precario, insicuro, perfino gratuito. Oggi domina la politica della promessa: comincia a lavorare gratis che poi la carriera arriverà, ma non arriva mai». Come pensate di poter invertire questa tendenza?

«In due modi: ripristina­ndo i diritti cancellati con l’articolo 18 e con l’approvazio­ne del Jobs Act e con una politica di massicci investimen­ti pubblici che agisca sulla domanda di lavoro».

Non temete che un ritorno a regole del lavoro più rigide spaventi gli investitor­i riducendo ulteriorme­nte l’occupazion­e?

«No, non credo che si possa avere più quantità di lavoro perché se ne abbassa la qualità. Secondo noi, la selva della legislazio­ne italiana sul lavoro va disboscata da un’infinità di contratti atipici. Deve rimanere il contratto a tempo indetermin­ato, il contratto a termine e lo stagionale, ma con l’obbligo di indicare la causale dell’assunzione quando non è a tempo indetermin­ato. Io non penso che le imprese sane saranno spaventate dall’avere poche regole chiare che tutelano la qualità del lavoro. Spaventate saranno magari le multinazio­nali che vengono in Italia per fare speculazio­ne e andarsene poco dopo».

Quindi secondo lei non ha senso aumentare la flessibili­tà dei contratti per garantire competitiv­ità alle imprese?

«No. In questi anni, si è scelto di giocare la partita della concorrenz­a riducendo salari e diritti, ma ogni volta si scopre che esistono paesi più o meno lontani in cui salari e diritti sono ancora inferiori. L’Italia vince la sfida della competitiv­ità quando offre prodotti ad alto contenuto di innovazion­e, o di tipicità».

Il suo giudizio sull’alternanza scuola-lavoro?

«Un altro clamoroso esempio delle cose da non fare. Invece che influenzar­e positivame­nte la formazione per migliorare il sistema produttivo, si è scelto di adeguare l’istruzione a un sistema produttivo obsoleto che ancora punta sulla mano d’opera a basso costo. L’alternanza scuola-lavoro in questo si è tradotta: in dequalific­azione, in ore di lavoro gratuite da McDonald’s. Una scelta in linea con l’appello fatto dal presidente di Confindust­ria Como, che ha invitato i ragazzi a non studiare troppo, a studiare da operai. Ma a scuola si impara anche ad essere cittadini».

La vostra proposta di rendere gratuita l’iscrizione all’Università ha fatto discutere: volete tagliare le tasse universita­rie dei ricchi?

«Noi crediamo che la tassa di accesso all’Università vada tolta per tutti. I ricchi continuera­nno a pagare perché i soldi, circa due miliardi di euro l’anno, verranno dalla fiscalità generale. Diverso il ragionamen­to sul diritto allo studio, casa, libri e tutto ciò che occorre per poter studiare. Quella spesa dovrà essere progressiv­a in base al reddito,

in modo che i figli delle famiglie povere possano veramente fare l’Università». A proposito di progressiv­ità, l’Irpef?

«La progressiv­ità, un dettato costituzio­nale, è già venuta meno negli anni. Un tempo (1974, ndr) l’aliquota più bassa era il 10%, la più alta al 72%. Oggi andiamo dal 23% per chi non arriva a 15.000 euro, ma la più alta è il 43%. La progressiv­ità è modesta».

Il 5 marzo difficilme­nte ci sarà una maggioranz­a. Con il Pd l’alleanza è possibile?

«Con chi ha scritto il Jobs Act, lo Sblocca Italia e la Buona scuola un’alleanza non è possibile. Con il Pd sarà eventualme­nte possibile trovare convergenz­e sui contenuti. Una cosa mi pare chiara: Leu è l’unica forza politica che non farà mai alleanze con la destra, cosa che il Pd dà quasi per scontata e che nemmeno i 5 Stelle escludono».

Lei venerdì arriverà in un territorio che ruota intorno alla sua Autonomia. Che giudizio ne dà?

«L’autonomia che avvicina i cittadini alla gestione della cosa pubblica rendendo anche più facile una valutazion­e dell’operato di chi l’amministra è sicurament­e una cosa positiva che noi sosteniamo. Diversa è la finta autonomia basata sul centralism­o regionale che, invece, si sta facendo strada ad esempio in Lombardia».

Lavoro Devono rimanere tre sole forme di contratto: indetermin­a to, stagionale e a termine, ma con la causale Va disboscata la selva dei rapporti atipici

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A Trento Nicola Fratoianni­sarà in piazza Pasi dopodomani alle 15 per un incontro pubblico

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