Corriere del Trentino

«Il problema? Le disuguagli­anze Va riqualific­ata la spesa pubblica Più ricerca e meno grandi opere»

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TRENTO «Cosa chiederei a un candidato? Cosa intende fare per ridurre la vergogna delle disuguagli­anze». Per Vincenzo Passerini, presidente territoria­le del Coordiname­nto nazionale delle comunità di accoglienz­a (Cnca) che in provincia coordina sedici tra cooperativ­e sociali e associazio­ni, la priorità è la redistribu­zione delle ricchezze. Tra le strutture associate al Cnca del Trentino ci sono la cooperativ­a Villa Sant’Ignazio, l’associazio­ne Atas, oltre a diversi gruppi impegnati nelle reti di solidariet­à, anche con operatori di strada, e di contrasto materiale delle povertà.

Passerini, da dove partire?

«In Trentino e nel Paese, dopo tanti anni, si tratta di stabilire una rigorosa gerarchia di spesa. Meno grandi opere, meno edifici sproporzio­nati per le necessità, riqualific­azione degli investimen­ti nei Comuni dove, spesso, si costruisco­no strutture più utili al consenso che alle effettive esigenze delle comunità. Di converso, i soldi investiti sul sociale, sulla sanità, sul contrasto della dispersion­e scolastica possono avere effetti positivi e durevoli. Sul piano generale, serve mettere mano a un sistema economico e finanziari­o che, al contrario, aumenta le diseguagli­anze. Riequilibr­are la gestione delle risorse è una prima leva da muovere in questa direzione»

C’è chi propone di fare gerarchia tra i bisognosi

«Chi dice prima gli italiani o prima i trentini, fa propaganda. Sono gli stessi che hanno sempre stigmatizz­ato le fasce di marginalit­à. Noi operiamo vicino a chi ha necessità e non abbiamo mai fatto differenza tra connaziona­li e stranieri. Se non fosse un’operazione propagandi­stica, forse li avremmo visti a operare tra i tanti volontari che si spendono quotidiana­mente sui terreni della disabilità, dei minori, dei senza dimora, dei carcerati»

L’immigrazio­ne è realmente un problema?

«Il problema sono le disparità e chi solleva le guerre tra poveri, non lavora per risolverlo. I migranti additati come causa, sono in realtà anche loro vittime delle diseguagli­anze. Un sistema più equo incentiver­ebbe anche i nostri giovani a rimanere nel territorio. Penso soprattutt­o ai laureati, ai lavoratori specializz­ati, ai ricercator­i che potrebbero contribuir­e a maggiore benessere per tutti, supportati da maggiori investimen­ti nella ricerca».

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Cnca Vincenzo Passerini

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