Clochard e blitz di Casapound Il San Maurizio è un caso politico
Manifesti contro i senzatetto in ospedale. L’Asl: no alle strumentalizzazioni
BOLZANO Hanno fatto irruzione muniti di pettorina rossa d’ordinanza e volantini che hanno poi affisso all’interno del pronto soccorso del San Maurizio e negli ambienti limitrofi. «Luogo riservato a pazienti e malati e a visitatori di pazienti e malati», rigorosamente multilingue, nel caso qualcuno dei senzatetto che da alcuni giorni trovano riparo nelle ale del pronto soccorso non cogliesse il perentorio messaggio lanciato dai militanti di Casapound.
Lunedì sera, dunque, è andata in scena una nuova puntata della polemica riguardante la presenza di alcuni clochard all’interno dell’ospedale, con i «fascisti del terzo millennio» — venti all’incirca — che hanno volantinato e affisso manifesti su lettighe, pareti e sedie della sala d’attesa. Una presenza, quella dei senzatetto, che negli ultimi giorni ha scatenato diversi malumori da parte degli utenti del pronto soccorso, con l’azienda sanitaria che, dal canto suo, ha difeso la scelta di non cacciarli, viste anche le temperature molto rigide delle ultime notti.
E proprio l’Azienda sanitaria, ieri, ha fatto sentire la sua voce prendendo posizione sulla protesta di Casapound: «La situazione non è allarmante», specifica il direttore del comprensorio Umberto Tait. «Come responsabile della struttura e anche come normale cittadino credo che in questo caso si debba applicare una certa flessibilità, almeno finché il corretto funzionamento del Pronto Soccorso non viene compromesso e le temperature restano così basse». Gli fa eco il direttore generale Thomas Schael, ricordando inoltre che lo scorso anno il problema era stato risolto rapidamente al primo rialzo delle temperature notturne: «Il servizio di vigilanza interno è incaricato di tenere d’occhio la situazione. Nel caso in cui le cose dovessero peggiorare, interverremo immediatamente. Come Azienda sanitaria condanniamo fermamente la strumentalizzazione politica delle situazioni di emergenza umanitaria». Al momento, dunque, l’Azienda non ha presentato esposti in Procura. Tirato indirettamente in ballo riguardo la gestione complessiva dei senzatetto in città, il sindaco Renzo Caramaschi è perentorio. «Dico subito che è un fatto grave quello accaduto lunedì sera, ma ormai i metodi di Casapound li conosciamo, e anche per loro è iniziata la campagna elettorale. Per quanto riguarda l’accoglienza di queste persone, noi mettiamo a disposizione oltre 170 posti in una struttura appositamente adibita, però se c’è qualcuno che trova riparo da un’altra parte, ad esempio nei locali dell’ospedale, noi non possiamo certamente prelevarlo con la forza, non possiamo essere noi come Comune a intervenire in casi del genere», chiosa il primo cittadino. Il tema ora andrà discusso in consiglio comunale.
Il sindaco Caramaschi «Non possiamo prelevare le persone e obbligarle a dormire all’Emergenza freddo»