«Gli agenti Itas vogliono essere spettatori vigili»
Itas, parla Binini. Spaccatura fra gli agenti? «Ognuno ha la sua testa»
Gli agenti Itas martedì incontreranno Lorenz, poi sarà la volta di Girardi. Il presidente Binini: saremo vigili.
TRENTO «Martedì il gruppo agenti incontrerà il presidente di Itas Fabrizio Lorenz e il vice Giuseppe Consoli, per fare il punto rispetto alle ultime notizie e per conoscere le loro intenzioni rispetto alla ricandidatura alla guida della mutua. In un secondo momento incontreremo anche l’avvocato Andrea Girardi e la sua squadra. Non è stato possibile mettere insieme entrambi i confronti, essenzialmente per un problema di agende». Così Massimo Binini, presidente del Gruppo agenti di Itas.
Nel frattempo sono emersi nuovi nomi di componenti della squadra di Girardi: ne farebbero parte i docenti Michele Andreaus e Maria Teresa Bernelli. Con loro Sergio Fedrizzi, ex direttore di Mediocredito Trentino Alto Adige e pure Giulio Tedeschi, commercialista. Il nome forte del gruppo sarebbe quello di Paolo Vagnone, ex presidente di Banca Generali, per sei anni nel gruppo, con un passaggio ai Lloyd’s di Londra. Sempre del ramo assicurativo ci sarebbe Franco Cerri, ex Sai e Ras. Da vedere se accetterà pure Clive Mendes, manager internazionale del settore assicurativo, con un passato pure in Rsa.
Gli agenti ovviamente non votano nell’assemblea elettiva (che dovrebbe essere fissata per la fine di aprile), ma sono un punto di riferimento per i delegati, fatto innegabile. «Noi non votiamo — ribadisce Binini —, ma siamo spettatori vigili di tutto quello che sta succedendo». La sensazione è che una fronda territoriale, composta da delegati, agenti del Trentino Alto Adige e forse pungoli politici, abbia più a cuore l’iniziativa di Girardi, magari con l’apertura a Lorenz. Mentre «il resto d’Italia» sembra più favorevole all’opzione Lorenz-Consoli. Una possibile spaccatura fra gli agenti? «Noi siamo imprenditori — risponde Binini —, ognuno ha la sua testa. La diversità è pure un elemento di forza. È possibile che non tutti abbiano le stesse opinioni. Vedremo il dibattito».