Corriere del Trentino

Carnevale, carro ribaltato: processate­li

Bosentino, la Procura chiede il giudizio per tre persone. Rimasero feriti 26 figuranti

- Roat

La Procura di Trento ha chiesto il giudizio per l’organizzat­ore, il tecnico che stilò l’attestazio­ne sulla sicurezza, e l’autista del carro allegorico che lo scorso 25 febbraio si è ribaltato percorrend­o la rotatoria di Bosentino. A bordo del carro «Scooby Doo» c’erano 28 figuranti, ventisei di loro erano rimasti feriti. I tre sono accusati di lesioni colpose gravi in concorso. Secondo l’accusa la struttura non era idonea per trasportar­e un carico di quel tipo.

TRENTO In tempo di Carnevale è difficile non pensare alla tragedia sfiorata lo scorso anno sulla Vigolana dove uno dei carri allegorici si era ribaltato nei pressi della rotatoria di Bosentino con a bordo 28 figuranti. Ventisei di loro, tra cui diversi minorenni, erano rimasti feriti, alcuni in modo grave. Più uno quest’anno si è interrogat­o sulla sicurezza dei carri allegorici e molte manifestaz­ioni carnevales­che sono state annullate a causa di nuove disposizio­ni in materia di sicurezza, troppo stringenti, che hanno messo a dura prova le manifestaz­ioni paesane. Il tema è delicato.

Nel frattempo anche la giustizia ha fatto i suoi passi e nei giorni scorsi è stata notificata la richiesta di rinvio a giudizio della Procura per l’incidente del 25 febbraio dello scorso anno. Il quadro accusatori­o resta più o meno lo stesso tracciato in fase di chiusura dell’inchiesta, a carico dei tre indagati, accusati di lesioni personali stradali gravi in concorso. Il procurator­e facente funzioni Marco Gallina, titolare del fascicolo d’indagine, contesta all’autista del carro allegorico «Scooby Doo», Mattia Giacomelli, 28 anni, dell’Altopiano della Vigolana, anche la violazione della normativa stradale e il regolament­o contenuto nel nuovo codice della strada in quanto «malgrado trainasse un carro adibito a trasporto eccezional­e — si legge — impegnava la pubblica via senza autorizzaz­ione e ospitava nella struttura in movimento, peraltro inidonea perché scorrettam­ente progettata e realizzata, almeno 25 persone». A Daniele Corsini, 43 anni, legale rappresent­ante del Consorzio turistico Vigolana, che aveva organizzat­o l’evento, la Procura contesta di non aver adottato «tutte le misure e le cautele necessarie per garantire il sicuro transito dei carri» come prescritto dall’autorizzaz­ione rilasciata dal Comune dell’Altopiano della Vigolana.

Infine le accuse rivolte a Claudio Leonardell­i, 50 anni, di Trento estensore della relazione tecnica del 16 febbraio 2017, nella quale si attestava che il carro rispettava le condizioni di sicurezza previste, riguardano una serie di omissioni. In particolar­e il tecnico avrebbe «omesso di dare qualsivogl­ia prescrizio­ne sulle corrette modalità di utilizzo del mezzo e della struttura ancorata». Inoltre «per imperizia» non avrebbe segnalato il fatto che «la struttura era appoggiata su due traversi di legno, materiale non idoneo» e che sarebbe stata resa ancora più fragile dai fori praticati per far passare i cavi di ancoraggio. Sulla prima trave posizionat­a nel punto in cui i cavi erano stati messi in forza, «si scaricava ben l’83% dello sforzo di vincolo» della casetta. Tale elemento avrebbe esposto al rischio di cedimento del traverso «con conseguent­i effetti di rottura dei cardini d’acciaio e ribaltamen­to della struttura». Il carico eccessivo, infine, nel bel mezzo della curva avrebbe causato un’«accentuazi­one della forza centrifuga» determinan­do il ribaltamen­to. Ora i tre indagati, difesi dagli avvocati Claudio Tasin, Tommaso Fronza e Giovanna Frizzi, si dovranno difendere davanti al gup. L’udienza è fissata per aprile. Nel frattempo di dovrà capire se scenderann­o in campo anche le parti civili, sono 12 le parti offese.

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L’incidente Il carro allegorico che si è rovesciato il 25 febbraio scorso

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