Bordin, no a Pirubi e impianti da sci «Troviamo modelli più sostenibili»
Il candidato di Potere al popolo: abolire i patti lateranensi
TRENTO La sinistra di Potere al Popolo dà voce a diverse istanze in un momento politico di transizione e di nuove opportunità. Roberto Bordin, candidato della lista per il collegio nominale di Pergine, arriva da «Democrazia atea» che sostiene Potere al Popolo dopo aver ottenuto l’inserimento, tra i punti programmatici, dell’abolizione dei patti lateranensi. «Questa prerogativa — spiega Bordin — è stata essenziale nella nostra scelta e non è una peculiarità comune ad altri partiti».
Una candidatura, quella di Bordin, decisa dopo una lunga riflessione: «Cercavo una lista di sinistra che potesse rappresentarmi, una lista nata dal basso e libera da certi personaggi compromessi e poco coerenti. Un punto focale che sta a cuore alla mia squadra riguarda anche l’autonomia trentina, che è un buon modello da esportare». Altra riflessione riguarda la chiusura dei punti nascita di periferia, delle piccole aree alpine limitrofe ai grandi centri di Trento, Rovereto e Bolzano. «Siamo sicuri che sia veramente un risparmio così forte dirottare le assistenze sugli ospedali trentini primari, considerando il numero in aumento di richieste e di accessi?» domanda Bordin. Chiare le idee per il nodo della mobilità in Valsugana dove, «secondo degli studi svolti sul traffico» precisa Bordin, «gran parte del traffico, soprattutto nei punti di maggior congestione, è provocato da traffico interno. Quindi è dannoso e controproducente prolungare la Valdastico fino all’A22, in quanto immetterebbe nuovi flussi in Valsugana rendendola ancor più compromessa. L’impatto ambientale sarebbe inoltre notevole».
Ultimo sguardo allo sviluppo turistico e territoriale tutto orientato sull’industria sciistica come ha recentemente confermato la vicenda di passo Rolle. «Si sta puntando troppo sul turismo sciistico, uno sport ad alto impatto ambientale per la costruzione massiva di impianti e per l’uso di mezzi artificiali per la produzione di neve, creando problemi all’ecosistema. Bisogna quindi studiare metodi alternativi di sviluppo turistico, più rispettosi dell’ambiente». Altre idee: la riforma del 41 bis, l’abolizione dell’ergastolo, ma anche un occhio di riguardo verso il mondo del lavoro che, conclude Bordin, «non dovrebbe essere più flessibile».