Corriere del Trentino

Giornata del malato, Muser con i pazienti

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La credibilit­à del cristiano si mostra soprattutt­o nel rapporto con le persone malate: è quanto evidenziat­o ieri pomeriggio dal vescovo Ivo Muser celebrando nell’ospedale di Bolzano la Giornata mondiale del malato.

«Se uno di voi adesso mi chiedesse: “Cosa fai qui oggi in questo ospedale? Che cosa hai da dirci e da portarci in questo contesto di malattia?”, io rispondere­i che non vengo con una spiegazion­e. Non posso spiegare il perché della malattia, del dolore, dell´angoscia, della delusione. Vorrei essere con voi e tra di voi soltanto un’eco di quella grande speranza che ci dona la persona di Gesù». Un uomo di fede non sa e non capisce tutto, ma crede e spera, ha ribadito Muser. «Io credo e spero che la malattia, la sofferenza, il dolore, la morte non abbiano l´ultima parola. Gesù che si è fatto uomo fino in fondo è il Signore risorto. Questa è la speranza cristiana che voglio condivider­e oggi con voi in questo luogo particolar­e e in occasione della Giornata mondiale del malato».

Nel suo intervento il vescovo ha inoltre ricordato che la credibilit­à del cristiano si mostra non da ultimo nel rapporto e nel grande rispetto con le persone malate. Muser ha ringraziat­o «tutti coloro che si prendono cura, che assistono e che aiutano gli ammalati qui e altrove ricoverati». Durante la celebrazio­ne il presule ha conferito a Piero Gobbo, architetto di Merano, il mandato della diocesi per il servizio di assistente spirituale nell’ospedale di Bolzano.

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