Russo, un reportage d’amore La Vucciria tra volti e murales
Sparkasse, da giovedì la mostra dedicata a Palermo
È anche una dichiarazione d’amore per Palermo, sua città natale, in trentotto scene. Tante sono le foto scattate da Umberto Russo durante un viaggio recente al mercato palermitano della Vucciria, uno dei quartieri in cui pulsa ancora il cuore della città e in cui si leggono, però, i segni del degrado che la attanaglia. Eppure Palermo, capitale italiana della cultura per il 2018, oltre alle tracce di uno splendido passato mostra una vitalità indomita che emerge quasi suo malgrado, anche negli scatti di Umberto Russo.
Il noto collezionista d’arte che vive e ha il suo studio da anni a Bolzano, dove ha portato un po’ di quella solarità che contraddistingue il Sud e la Sicilia, è anche un appassionato viaggiatore e fotografo. Dell’Africa in particolare, che ha percorso in lungo e in largo da 25 anni, ma anche della sua terra. A Trapani ha fotografato la processione dei Misteri, antico rituale della settimana santa che coinvolge le maestranze cittadine, e ha esposto il suo reportage fotografico in bianco e nero.
Nella serie di fotografie dedicate ora alla Vucciria, in mostra da giovedì prossimo nella sede centrale della Cassa di Risparmio di Bolzano, in Piazza Walther, emerge anche l’altro amore, quello più recente per l’arte contemporanea, del collezionista Russo, cresciuto in una famiglia dove «la cultura era come il pane e l’arte si respirava in casa - come ricorda lui stesso -. Filippo Cifariello, zio diretto di mia madre era scultore e artista affermato». Pochi significativi scorci colti dalla sua Nikon ritraggono quel che resta del mercato, coi venditori, «u’verdumaru» e «u’fruttivendulu», i banchi di frutta e del pesce disposto sulle antiche baliate della Vucciria, dove da bambino Umberto Russo si recava col padre, «perché il mercato
allora era interdetto alle donne della borghesia», racconta.
I veri protagonisti della piazza e soggetto preferito degli scatti di Russo sono i murales con la loro dirompente forza espressiva, opera di anonimi artisti di strada. Nei murales, che invadono i muri decrepiti e le saracinesche delle vecchie botteghe della Vucciria, la città rivela la propria anima ironica e attenta ed esorcizza miseria e attualità. Ci sono «u’talibanu» e il bimbo con la lupara che impara a fare il mafioso, ma anche «la santuzza», un ritratto pop della santa patrona Rosalia, e ancora «u’varcarulu piscaturi» sommerso dal suo pescato. I personaggi disegnati o dipinti, miti del cinema, animali veri e animali urbani, popolano virtualmente il mercato; un’umanità parallela colta e documentata dall’obiettivo attento del fotografo.
La mostra I murales del mercato di Palermo - La Vucciria, visitabile fino al 28 febbraio nell’orario di apertura della banca, è promossa dalla sezione Unicef di Bolzano, che offre copie delle fotografie esposte in cambio di una donazione a favore dei suoi progetti per i bambini nel mondo.