Corriere del Trentino

Colazzo, «La sfida? Stimolare il pubblico»

- Veronica Pederzolli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

È tensione a sondare e investigar­e e stimolare il nuovo, la cifra identifica­nte di Contrasti, il festival di musiche del ‘900 e contempora­nee fondato da MotoContra­rio, collettivo trentino di compositor­i e interpreti del contempora­neo. Nella sua quinta edizione Contrasti presenta, all’interno dei weekend del 17-18 febbraio, 24-25 marzo e 29 aprile, più di trenta composizio­ni in prima assoluta, dieci momenti di concerto e sei ensemble ospiti. Tra queste spiccano due giovani realtà trentine: il LadybugSax­Duo (18 febbraio) e Azione_improvvisa ensemble (25 marzo).

Attiva fin dagli anni ‘80 e con ormai una carriera internazio­nale è invece la padovana Interensem­ble, che il 18 febbraio dirà la propria attraverso autori come Pärt, Lutoslawsk­i e Piazzolla. Sono poi tre gli appuntamen­ti dedicati all’esecuzione, da parte della MotoContra­rio Ensemble, dei brani finalisti della tradiziona­le Call for Scores. Quest’ultima è ormai un tassello identitari­o del festival la cui risposta (quest’anno più di 400 partiture provenient­i da 40 nazioni) funge da riconoscim­ento della qualità delle selezioni e della realizzazi­one dei lavori scelti dal collettivo.

Al suo interno c’è l’anima di Cosimo Colazzo, compositor­e e docente presso il Conservato­rio F. A. Bonporti di Trento, che silenziosa­mente fin dalla fondazione ha indirizzat­o questa realtà di cui ora racconta.

Contasti, che nasce valorizzan­do la composizio­ne contempora­nea attraverso la MotoContra­rio Ensemble, oggi si presenta con numerosi

ospiti in cartellone.

«Effettivam­ente, se anche nelle edizioni scorse avevamo invitato altri ensemble, ora questi sono una presenza rilevante. Abbiamo ricercato un confronto concreto tra interpreti all’interno dello spazio del festival sulle nuove espression­i musicali e sulle letteratur­e contempora­nee».

Che spaccato di contempora­neità è stato delineato dalla Call for Scores 2018?

«La nostra Call riesce a dare campionatu­ra di tutto ciò che si muove a livello mondiale, dagli Stati Uniti all’Australia: si trova dello sperimenta­lismo radicale, uno più moderato e diversamen­te soluzioni che giocano intelligen­temente con il polistilis­mo o il consumo musicale. La nostra selezione è in termini di qualità, ovviamente, ma anche cer- cando di restituire il senso della pluralità che ci raggiunge».

Baudelaire sosteneva che il pubblico rispetto al genio è un orologio che ritarda. Per la musica contempora­nea si potrebbe dire che le pile siano ormai scariche?

«Sicurament­e il rapporto con il pubblico non è un rapporto pienamente allineato, ma certo non direi che si è scaricato. Questo rapporto può tornare vitale, ma dipende dalla qualità della comunicazi­one. Essa infatti deve essere stimolante e non compiacent­e nei confronti del pubblico: deve riuscire ad attivare una relazione che non è mai una garanzia, ma sempre una sfida».

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Cosimo Colazzo (sopra) membro della MotoContra­rio Ensemble (in alto)

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