Conforto (Pap): «Noi sinistra dal basso Aboliamo il reato di clandestinità»
TRENTO Abolizione della legge Bossi-Fini ed eliminazione del reato di clandestinità, per una gestione dei flussi migratori che «scardini il binomio immigrazione-delinquenza». A proposito di lavoro, la lotta alla precarietà facendo del tempo indeterminato la soluzione prevalente per le assunzioni. E nel territorio locale — Rovereto, Vallagarina e nel Trentino meridionale — la valorizzazione del patrimonio pubblico anche in chiave turistica. Sono le proposte che arrivano da Alessia Conforto, candidata nel collegio nel collegio di Rovereto per il Senato con Potere al popolo.
Quarant’anni, originaria di Merano, impiegata nella filiale di Rovereto dell’azienda di trasporti Bartolini, Conforto corre per la lista che si propone come alternativa a sinistra sia del Pd che di Liberi e Uguali, la formazione capitanata da Piero Grasso e Laura Boldrini. L’aspirante senatrice, che nel collegio sfiderà fra gli altri Tiziano Mellarini (centrosinistra) e Cinzia Boniatti (M5s), spiega innanzitutto agli elettori perché dovrebbero scegliere la lista di cui fa parte invece che LeU. «Potere al popolo è un movimento che nasce dal basso, dall’esperienza del centro sociale Je so’ pazzo di Napoli: persone comuni, ragazzi, precari, che nel loro contesto si sono messi a disposizione della collettività organizzando i doposcuola per i bambini e la mensa per i senzatetto. Da lì è nata una proposta politica, per dare voce a tutte le persone che lavorano. Leu per noi ha comunque tracce di liberismo. E porta la propaganda di nomi famosi che noi invece non abbiamo».
A livello di contenuti politici, Potere al popolo si misura con il tema che contraddistingue, purtroppo nel peggiore dei modi, la campagna elettorale 2018. L’immigrazione. «La prima cosa da fare è separare l’accostamento con la parola delinquenza. Non è un legame diretto ma spesso porta a casi di razzismo e xenofobia. L’immigrazione è un tema importante per le persone e la comunità locale. Noi siamo per l’abolizione della Bossi-Fini e del reato di clandestinità». In tema di giovani e occupazione, Conforto è contro l’alternanza scuola-lavoro. «Scuola e università hanno una funzione formativa che non devono essere rovinate da questa visione utilitaristica imperante. I ragazzi hanno diritto a formarsi una cultura di base, non direttamente collegata al lavoro».