Vaccini, Roma incalza «Nessuna proroga» Stocker: «Inviti inoltrati Bolzano è in regola»
Ancora scintille sul fronte vaccini. Da una parte, infatti, il ministro alla salute Beatrice Lorenzin, a margine di un incontro elettorale a Trieste, ribadisce che «non ci saranno proroghe alla scadenza del 10 marzo per l’obbligo di vaccinazione per l’iscrizione a scuola». Dall’altra l’assessore alla sanità Martha Stocker, non si scosta dalla linea morbida adottata dalla Provincia, che prevede una serie di tappe prima di arrivare all’«extrema ratio». Una posizione sulla quale il consigliere Claudio Della Ratta (Psi) non usa mezzi toni: «Si tratta di un uso improprio dell’autonomia, dettato da politici più attenti ai consensi che al parere dei professionisti in materia».
L’Alto Adige si conferma infatti il fanalino di coda dell’Italia in materia di copertura vaccinale. A dirlo sono i numeri: in tutta la provincia gli studenti non vaccinati sono più di 25 mila. Praticamente uno su quattro. Una situazione al limite dell’emergenza che, nei giorni scorsi aveva spinto lo stesso direttore sanitario Thomas Schael a scrivere alla Giunta, annunciando il ricordo al piano d’emergenza, come previsto dalla legge nazionale. «Per garantire l’ “immunità di gregge” — spiega infatti Schael — bisogna raggiungere una copertura del 95%, dalla quale siamo ben lontani. Per ora abbiamo invitato tutti i vertici di Palazzo Widmann a collaborare per centrare l’obiettivo, e istituito, dal primo di gennaio, un centro unico di prenotazione per le sedute vaccinali (tel. 0472 250990)». Si cerca, inoltre, di coinvolgere anche i pediatri di libera scelta.
Partite, nel frattempo, anche le 25mila lettere che invitano le famiglie a mettersi in regola. «Una misura che ci mette in linea con quanto richiesto dal Ministero — sostiene Stocker — Gli appuntamenti per sottoporsi ai vaccini sono già fissati. Certo, si tratterà poi di vedere se tutti si presenteranno».
Insomma, niente multe o esclusioni da scuola almeno fino a settembre. Chi non si presenterà agli appuntamenti, infatti, «sarà invitato a un colloquio vaccinale con un esperto — si legge nella lettera di Schael — Se anche questo non dovesse servire, a partire dal 30 maggio, l’Azienda sanitaria contesterà la “mancata osservazione dell’obbligo vaccinale” e, trascorsi i 60 giorni per mettersi in regola, scatteranno le sanzioni. E con esse anche le esclusioni dalle scuole per l’infanzia». Ad essere a rischio sono, attualmente, 422 bambini. «Sarà la Provincia a stabilire i provvedimenti da adottare» avverte l’assessore alla sanità.
Critico sul temporeggiare della Provincia è Della Ratta. «Il diritto all’istruzione non può retrocedere di fronte al diritto della collettività alla salute — dichiara — Il quale, come precisato dalla Corte costituzionale, è un diritto primario e assoluto». La linea morbida della Provincia rappresenta, secondo il consigliere comunale, «un uso improprio dell’autonomia, dettato da politici più attenti ai consensi che al parere dei professionisti in materia. Come se non bastasse la scelta si scontra con le recenti sentenze del Consiglio di Stato e della Corte costituzionale».