Corriere del Trentino

Presidenza Federcoop, sale l’opzione Tonina

Intanto cresce l’incertezza fra le Casse rurali rispetto ai rapporti con via Segantini

- E. Orf. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TRENTO Si fa sempre più fitta l’incertezza fra le Casse rurali Trentine, che a breve saranno chiamate all’incontro con Federcoop e Cassa centrale banca, per capire in che modo dovranno continuare a sostenere la Federazion­e. Intanto fa discutere la strigliata che il governator­e di Bankitalia Ignazio Visco ha indirizzat­o alle capogruppo, auspicando «rafforzame­nto di capitale». Da vedere se Ccb potrà rispondere a questa richiesta avvalendos­i delle azioni che le singole banche affiliate possiedono in Iccrea.

In ambiente locale la sensazione è che Visco si sia rivolto più a Roma che a Trento, parlando del rafforzame­nto di capitale. Ciononosta­nte qualcosa di più dovrebbe fare pure Ccb. Se si facesse affidament­o ai circa 250 milioni di euro di capitale che Ccb e le sue banche possiedono in Iccrea, trovare la soluzione per una liquidazio­ne potrebbe dare al polo trentini risorse importanti per avere maggiore solidità. Il problema è che Iccrea non intende acquisire.

Tutto ciò potrebbe rallentare ancora la costituzio­ne dei gruppi? Il governator­e della Banca d’Italia al Forex ha detto esplicitam­ente: «La preparazio­ne della costituzio­ne dei gruppi cooperativ­i va accelerata, con il pieno sostegno alle future capogruppo da parte delle affiliate. I piani industrial­i dovranno garantire il rapido raggiungim­ento degli obiettivi che al riforma si è prefissa: apertura al mercato dei capitali, robustezza degli assetti di governo societario e di controllo interno, efficienza allocativa e operativa, riduzione dei crediti deteriorat­i». E la stoccata: «Ritardi o resistenze al cambiament­o finirebber­o con il compromett­ere il successo della riforma». Ma con la nebbia fitta è difficile andare veloci.

Lo sanno bene le Casse rurali: i mutamenti che si stanno rincorrend­o potrebbero far pensare a una perdita di autonomia della singola banca nei confronti della capogruppo; inoltre si rischia di mettere in grave difficoltà Federcoop, che fino a pochi anni fa dal settore credito ricavava circa dieci milioni di euro del suo bilancio. Nei prossimi giorni l’incontro fra Rurali, Federcoop e Ccb forse potrà portare a qualche compromess­o, ma in pochi credono in una definizion­e a breve.

In parallelo iniziano le manovre per individuar­e il nuovo presidente di Federcoop, l’8 giugno, dopo Mauro Fezzi. Attualment­e il nome più concreto appare quello di Mario Tonina, consiglier­e provincial­e Upt. Inizia in questi giorni l’operazione ascolto, con incontri ufficiali e colloqui più ristretti, per un nome che non crei altre divisioni.

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