Massironi al Cristallo Black humor col morto
La comica in scena con lo psycho-thriller «Rosalyn»
Era previsto per il 17 febbraio e invece Rosalyn è atteso questa sera al Teatro Cristallo di Bolzano per la rassegna In
Scena curata in collaborazione con il Teatro Stabile. Ma il cambio data è solamente una delle sorprese dello spettacolo scritto da Edoardo Erba, diretto da Serena Sinigaglia e interpretato da Alessandra Faiella e Marina Massironi.
I nomi delle interpreti potrebbero far pensare ad uno spettacolo comico, ma non è così. La regista, per esempio, lo ha definito «un thriller psicologico che disorienta, perché
Rosalyn è quando pensi di aver capito tutto e invece no, non avevi capito niente. Rosalyn è un gioco di specchi; è comico, ma all’improvviso diventa tragico. È un gioco beffardo, disperato e violento, senza scampo. Rosalyn è una sfida, un quiz, un meccanismo che si inceppa e tutto precipita. Ciò che appare non è e ciò che è non appare».
La trama ricorda quella di un giallo: Esther O’ Sullivan, scrittrice americana di successo, viene accusata di un omicidio avvenuto anni prima. Per discolparsi, rievoca la storia del suo incontro con Rosalyn, donna delle pulizie conosciuta il giorno della presentazione di un libro. Ma nello spettacolo c’è anche molto altro, come ci racconta Marina Massironi che, abbandonato il ruolo di spalla del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, si è costruita una fruttuosa e apprezzata carriera cinematografica e teatrale:
«Rosalyn è una commedia nera con elementi che fanno scattare la risata, ma è un thriller psicologico che contiene anche spunti drammatici e introspettivi. Un’indagine sulla vera natura degli individui che fa riflettere ognuno di noi».
Il «suo» pubblico continua ad aspettarsi la risata?
«È un pubblico curioso che apprezza molto i cambiamenti. E le risate arrivano comunque, assieme a molte sorprese che
non riguardano solamente il finale dello spettacolo».
Interpreta una donna che ha avuto una storia con un uomo violento. È uno spettacolo sulla violenza di genere?
«È un aspetto che viene affrontato ma non è il tema principale dello spettacolo, che è la scoperta della vera natura dell’individuo da cui ogni persona può trarre spunti introspettivi. Esther, interpretata da Alessandra Faiella, è una scrittrice narcisista e di successo che si confronta con Rosalyn, una donna delle pulizie schietta, sempliciotta e goffa. L’incontro tra le due donne scatena accadimenti diversi, drammatici e divertenti. Ma questo è uno solo dei piani del racconto, l’altro è il thriller con tanto di cadavere». La scenografia merita almeno un accenno...
«Sì, è una scenografia astratta, non realistica disegnata da Maria Spazzi. Un piano inclinato, una pedana piastrellata con voragini. Un pavimento liscio che emerge dalla terra. È una scenografia simbolica, molto bella e anche scomoda per noi attori. Ma è una scomodità che aiuta il racconto». Prossimi progetti?
«Teatro, ma preferisco non anticipare nulla. Rosalyn andrà in scena ancora per molto tempo e ne sono felice».