Corriere del Trentino

Ensemble Dialoghi concerto «storico»

Strumenti d’epoca per i tre artisti

- Veronica Pederzolli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Si può innovare nell’approcciar­si alla musica romantica? La Filarmonic­a di Rovereto ne è convinta e, per dimostrarl­o, presenta al pubblico l’Ensemble Dialoghi giovedì alle ore 20.45.

Il Trio provenient­e da Barcellona nacque a seguito dell’intesa creatasi nella Freiburger Barockorch­ester: il ghiaccio fu rotto nel 2014 quando, grazie a un fortepiano Walter e alla proposta di un’incisione, Lorenzo Coppola, PierreAnto­ine Tremblay e Cristina Esclapez decisero di ufficializ­zare la particolar­e formazione clarinetto-corno-pianoforte.

La cosa più curiosa? I musicisti hanno deciso di interpreta­re solo su strumenti d’epoca.

«All’estero l’approccio storico all’interpreta­zione del repertorio romantico è cominciato quasi trent’anni fa – ci racconta Coppola – e noi proprio all’estero abbiamo approfondi­to gli strumenti interpreta­tivi di questo stile, anche sotto l’impulso di Cristina, grande appassiona­ta del repertorio romantico da camera con pianoforte».

Così alla trascrizio­ne di Ernst Naumann di tre celebri brani pianistici di Mendelssoh­n, seguirà l’Andante per corno e pianoforte che Strauss compose per le nozze d’argento dei genitori. E ancora il Brahms della prima

Sonata per clarinetto e pianoforte, che il compositor­e creò in versione «double face» per clarinetto o viola: il risultato è di un’intensità carica di paesaggi interiori e presentime­nti di morte.

Conclude il Trio op. 274 di Carl Reinecke dal sapore decisament­e tardo romantico. «Un programma così vario – continua Coppola – ha l’ambizione di sottolinea­re le infinite sfumature presenti in musica, anche nell’ambito di uno stesso stile. Ogni pezzo è rappresent­ativo di uno specifico momento di quest’ultimo e di questo parleremo durante il concerto».

Per chi, però, volesse ulteriorme­nte approfondi­re questa visione, alle ore 18:30 con Momenti Musicali è organizzat­o un incontro con gli interpreti, affiancato a un momento conviviale poco precedente al concerto.

Il giorno successivo, la masterclas­s di Coppola, didatta dalle idee decisament­e chiare. «È arrivato il momento di mettere in discussion­e alcune strategie presenti nelle istituzion­i musicali. Abbiamo perso il contatto con il pubblico e diamo per scontato che la musica parli un linguaggio accessibil­e a tutti, quando lo stesso musicista talvolta non capisce quello che fa e non prova emozioni nel comunicare con il suo pubblico».

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