L’ultimo miglio della Provincia
Burocrazia e infrastrutture le priorità. Il governatore: assestamento con più risorse
La capacità di spesa dipenderà dalle «entrate aggiuntive» della manovra di assestamento che Ugo Rossi ancora non traduce in cifre, ma indica come quasi certe: «Ottimi segnali — assicura — ci arrivano dall’economia». Quanto all’agenda delle cose da fare, è lunga: dalla circonvallazione di Cles al welfare.
Il Memoriale dei caduti non sarà pronto entro l’anno. Sacrario in ordine pe l’adunata
TRENTO Mentre i riflettori della politica sono puntati sulle elezioni politiche, l’amministrazione provinciale non si ferma. Dal punto di vista legislativo, uno degli ultimi appuntamenti di rilievo sarà quello sulla semplificazione burocratica (disegno di legge Passamani), ma alla giunta non mancherà per questo il lavoro: infrastrutture (circonvallazione di Cles, Loppio-Busa, banda larga), sociale (assegno unico, welfare anziani e Bausparen), trasporti (potenziamento nelle valli). I campi di azione saranno molti, con un occhio alla manovra di assestamento di maggio, che Ugo Rossi garantisce «vedrà voci di entrata aggiuntive».
Una previsione ancora priva di cifre, ma piuttosto verosimile se, come sottolinea il governatore, «l’economia sta andando bene». «La stagione invernale è avviata ad essere la migliore di sempre. Segnali di soddisfazione ci arrivano anche da altri settori, come abbiamo avuto modo di constatare in occasione delle audizioni per il disegno di legge sulla semplificazione burocratica (approvato lunedì all’unanimità dalla commissione competente e pronto per l’aula, ndr). Anche i consumi — aggiunge Rossi — stanno aumentando». Segnali che, se confermati, promettono una chiusura di legislatura tutt’altro che quaresimale. «È ancora presto per fare previsioni precise — premette il governatore — ma tra il gioco dei saldi, la nostra tradizionale prudenza e questi segnali incoraggianti dell’economia, la manovra di assestamento (l’ultima prima della manovra tecnica di luglio, ndr) vedrà voci di entrata aggiuntive».
Di conseguenza, non mancheranno nemmeno le voci di spesa. Giusto ieri, Rossi ha sottoscritto a Roma con Poste italiane l’accordo che vedrà Piazza Dante sborsare circa 3,5 milioni l’anno in cambio del mantenimento degli uffici postali, della consegna della posta tutti i giorni e dell’assunzione di 30 dipendenti in più. «A Poste italiane — aggiunge Rossi — segnaleremo per le assunzioni anche i nostri lavoratori del Progettone. Sarebbe un bel segnale se si cominciasse realmente a ricollocare queste persone», i cui stipendi rappresentano ormai una voce significativa dell’intera spesa per il sociale.
Al primo punto, l’agenda di Piazza Dante nei prossimi mesi vedrà infrastrutture. «A marzo — spiega Rossi — assegneremo i lavori per la circonvallazione di Cles. La prossima settimana si partirà con il lotto più importante della Loppio-Busa, quello della galleria. A breve, si procederà a collegare con la banda larga le aree rimaste escluse». Attenzione anche per i trasporti tradizionali. «Abbiamo già cominciato con la manovra 2018, ma grazie all’assestamento definiremo il nuovo cadenzamento del trasporto pubblico nella valli». Infine, «vogliamo porre le basi per arrivare a una rete irrigua unica, per non sprecare acqua e per garantirla sempre agli agricoltori».
Sul fronte del sociale, «c’è da attuare la riforma di Zeni per gli anziani e da immettere nel sistema nuove risorse attraverso il completamento dell’assegno unico». «A magdi gio — continua Rossi — saremo pronti per le prime domande del Bausparen (risparmio casa, ndr), ma bisogna anche portare le adesioni a Laborfonds a livello di quelle altoatesine e far decollare realmente Sanifonds».
Sul fronte scuola, a preoccupare il presidente c’è «la scarsa convinzione con cui imprese e istituti stanno applicando la formazione duale: ancora troppo pochi i ragazzi che affiancano gli ultimi anni di studi con il lavoro in azienda». C’è poi da tenere d’occhio l’adunata degli alpini con i lavori che restano da fare. La novità è che il memoriale dedicato a tutti i caduti trentini — dalla parte austriaca e da quella italiana — non sarà pronto entro il 2018. «I lavori restauro di Castel Dante saranno finiti per l’adunata, ma il memoriale no, non credo si riuscirà a terminarlo nel 2018. Per l’adunata daremo un primo segnale con un sentiero che collegherà il sacrario alla Campana».
Nonostante la lunga agenda amministrativa, dalla Provincia non si può fare a meno di guardare a Roma. «Le tratte d’accesso, con il possibile interramento della ferrovia a Trento — spiega Rossi — rappresentano forse la partita più importante che giocherà il Trentino nei prossimi dieci anni per pianificare il proprio futuro. A tunnel del Brennero operativo, Trento disterà da Monaco due ore e mezza. Dobbiamo intercettare al meglio questa opportunità che
Centenario
cementerà i nostri rapporti con Bolzano e, se saremo bravi, si tradurrà anche in un movimento commerciale da sud verso nord, oltre che in un’occasione straordinaria per il turismo. Gli interlocutori che avremo a Roma, però, non saranno indifferenti. Se dovremo trattare con chi considera perfino la concessione di A22 un privilegio, partiremo in salita. Non credo — conclude Rossi — che dalle urne uscirà un governo. Saranno i partiti a doversi assumere la responsabilità di dare un governo al paese. Spero che anche la nostra delegazione parlamentare farà la sua parte per il bene del paese e della terra che rappresenta». Tristano Scarpetta