UN PERCORSO NECESSARIO
L’artigiano: «Non sapevo dei varchi» L’assessore Biasioli: «Valuteremo il caso»
Ho letto l’intervento a firma del consigliere provinciale Filippo Degasperi pubblicato sul Corriere del
Trentino di sabato scorso, relativo ai lavori della Consulta per la riforma dello Statuto speciale e al processo partecipativo ad essa connesso, e ritengo mio dovere istituzionale fornire alcune precisazioni sul percorso che è stato seguito fino ad oggi.
TRENTO Multe salate per il maestro francese dei dolci Fabrice Asensi. Il patron della pasticceria «Peccati di gola» in via San Pio X si è visto recapitare dalla polizia municipale un conto di 10.000 euro, dovuti per un centinaio di accessi nella zona a traffico limitato (Ztl) fuori dagli orari consentiti. Ingressi che, spiega Asensi, sono stati effettuati per consegnare pasticcini e brioches al Caffè Excelsior, nel cuore del centro storico. E l’artigiano se la prende con il sistema elettronico di controllo, divenuto operativo il 21 agosto scorso e di cui sostiene di non essere stato a conoscenza, fino all’arrivo della prima multa. «Rivendico la mia buona fede — spiega Asensi — sono rientrato dalle ferie il 22 agosto e la prima infrazione è del giorno successivo. La notifica mi è arrivata il 25 ottobre e ho subito saldato il conto. Poi, nei giorni successivi, sono iniziate ad arrivare contravvenzioni su contravvenzioni». E il grosso delle contestazioni riguarderebbe sforamenti di pochi minuti. «Le consegne — continua — di solito vengono effettuate da mia figlia, perché io sono impegnato in laboratorio. L’entrata è consentita tra le 7 e le 10, molto spesso l’ingresso è di pochissimi minuti precedente le 7. Quando il controllo era affidato direttamente ai vigili urbani era più difficile sbagliare, perché c’era un richiamo immediato». Ed è proprio alla polizia municipale che Asensi si rivolge: «Mi chiedo perché nessuno mi abbia avvisato, vedendo tanti accessi anomali collegati al mio permesso». Il pasticcere ha scelto di farsi assistere dall’avvocato Lorenzo Eccher. «Non voglio aprire un contenzioso — sottolinea — ma tentare un accordo, proprio in virtù della mia buona fede». A Palazzo Thun la questione è sotto la lente di ingrandimento degli uffici. «Non vogliamo vessare nessuno — dice Roberto Stanchina, assessore al Commercio — non mi permetto di mettere in dubbio la buona fede, ma agli ingressi della Ztl i cartelli sono ben visibili. Prima, però, di qualsiasi valutazione, mi voglio confrontare con la polizia municipale e i colleghi di giunta competenti per approfondire». Lettura simile a quella di Paolo Biasioli. «Gli orari di accesso sono gli stessi dal 2009 — precisa il vicesindaco, delegato alla Mobilità — i varchi elettronici sono stati annunciati già dal 2016 e sarebbero dovuti divenire operativi dall’1 gennaio 2017. Poi, con l’allargamento della Ztl all’uncino di via Roggiagrande, si è deciso di rinviare, con una fase sperimentale tra il 10 luglio e il 21 agosto, con l’effettiva entrata in funzione». Biasioli assicura un monitoraggio. «Non solo sul caso specifico — spiega — ma sull’esperienza complessiva. A marzo, dopo sei mesi dall’accensione dei varchi, vorrei tirare le somme insieme alle associazioni di categoria, per registrate al meglio al meccanismo. Ma sia chiaro che i varchi non servono a far cassa, ma a ridurre la presenza delle auto in centro storico».