Lezioni di cucina e caccia al tesoro nelle chiese
Notte di porte aperte a maggio. Don Gretter: un modo per avvicinare i cittadini
BOLZANO Cucinare del pane, stendersi in una bara, salire su un campanile o cimentarsi con la slackline. Il tutto all’interno delle chiese altoatesine, che anche quest’anno si apriranno alla cittadinanza con la Lunga notte delle chiese, appuntamento nel quale gli edifici sacri —lo scorso anno circa un centinaio — aprono le loro porte, in orario serale, a fedeli o semplici interessati.
Le proposte di attività, molte delle quali già realizzate nelle precedenti edizioni, sono emerse nel primo workshop in vista dell’edizione 2018, in programma per il 25 maggio. Circa 40 rappresentanti di parrocchie e istituzioni si sono dati appuntamento a Bolzano per raccogliere idee e spunti creativi, sotto la supervisione della diocesi.
E proprio l’originalità certo non manca nelle proposte avanzate: cucinare assieme il pane o un piatto sulla base di una ricetta originale di Hildegarde di Bingen, provare a distendersi in una bara (ricordando che il lutto è parte integrante della vita cristiana), una benedizione di biciclette e tricicli per bambini, una salita sul campanile o un equilibrista che alterna le sue esibizioni a meditazioni e momenti di silenzio.
Irene Egger, dello Jugenddienst di Bolzano, ha presentato alcune proposte per entusiasmare piccoli e grandi: un pernottamento dei cresimandi in chiesa, graffiti in uno spazio religioso o una sorta di chiesa-cabaret. Patrizia Permann dello Jugenddienst di Merano ha invece offerto un’esperienza già messa in atto: ha infatti nascosto nel duomo di Bolzano alcuni topolini, che i partecipanti al workshop si sono divertiti a scovare: un buon espediente per permettere ai bambini di scoprire gli angoli più reconditi della chiesa e che potrebbe essere dunque riproposto il 25 maggio prossimo. Thomas Ebner del Katholisches Bildungswerk ha invece avanzato l’idea di inserire testi biblici nella manifestazione.