I CENTRI COMMERCIALI, I NEGOZI E UNA STRATEGIA DA CAMBIARE
Nei giorni scorsi mi trovavo per un appuntamento al Top Center e ho visto ben quattro negozi con la scritta «Affittasi». Negozi peraltro situati in una buona posizione. Nei miei ricordi ho sempre ben impresso il fatto che in passato trovare posto al Top Center era utopia. Altri tempi. Questa situazione ad ogni modo mi ha fatto riflettere: alcune domande dobbiamo farcele. Il proliferare dei centri commerciali certamente non ha aiutato, ma la continua pressione fiscale in aumento sulle piccole medie imprese ha creato una situazione insostenibile. Siamo sotto elezioni, quindi spero che il prossimo governo si ricordi di quanto siano già state tartassate le Pmi e dia così un po’ di respiro, prima che si arrivi al collasso, a tali aziende che costituiscono il traino dell’Italia. Un’altra considerazione sta nel fatto che l’economia 2.0 ha cambiato radicalmente le abitudini di tutti noi. Ormai è facilissimo acquistare online, paghi con carte ricaricabili quindi sicure, e puoi contare su ottimi sconti. Una simile evoluzione ha prima ridotto drasticamente le piccole botteghe a vantaggio dei centri commerciali, ma ora si stanno riducendo le presenze negli stessi centri commerciali a tutto vantaggio dell’acquisto online. Notizia di questi giorni la chiusura della catena Promod che in Italia contava 37 punti vendita (anche in Trentino e in Alto Adige). Dobbiamo allora riflettere davanti a uno scenario che sta cambiando le nostre abitudini. Una soluzione, a mio avviso, potrebbe essere la ricerca della qualità nei prodotti proposti, del servizio maggiormente personalizzato, dell’assistenza pre e post vendita, dell’umanità nel rapporto con il cliente. Tali azioni sono difficilmente replicabili dai grandi player online. Almeno per ora. Carlo Garbini, TRENTO Caro Garbini, L’ evoluzione commerciale è sotto gli occhi di tutti. I centri storici sono ormai terra di conquista delle grandi catene, le sole che riescono a reggere affitti sempre più cari. Adesso anche nei centri commerciali si assiste a una riorganizzazione dell’offerta. L’online ha cambiato le nostre abitudini e indietro non si torna (e non sarebbe giusto). Qualche commerciante avveduto ha saputo organizzarsi tempestivamente puntando ancora di più sulla cura del cliente con una politica degli sconti ormai lunga tutto l’anno. Offerte personalizzate attraverso sms che ti fanno sentire in qualche modo importante. Una strada che sta regalando soddisfazioni, quindi da percorrere se si vuole fronteggiare la vendita via internet. Una considerazione di carattere politico: nella discussione, al momento virtuale, del nuovo stadio di Trento si afferma spesso che il coinvolgimento di capitali privati può avvenire solo attraverso la messa a disposizione di aree per il commercio. Visto cosa sta succedendo al Top Center, e non solo, sarebbe il caso, prima che sia troppo tardi, di cambiare strategia. Quella prettamente commerciale appartiene al passato e rischia di procurare solo dolori.