Corriere del Trentino

I CENTRI COMMERCIAL­I, I NEGOZI E UNA STRATEGIA DA CAMBIARE

- Il caso di Luca Malossini

Nei giorni scorsi mi trovavo per un appuntamen­to al Top Center e ho visto ben quattro negozi con la scritta «Affittasi». Negozi peraltro situati in una buona posizione. Nei miei ricordi ho sempre ben impresso il fatto che in passato trovare posto al Top Center era utopia. Altri tempi. Questa situazione ad ogni modo mi ha fatto riflettere: alcune domande dobbiamo farcele. Il proliferar­e dei centri commercial­i certamente non ha aiutato, ma la continua pressione fiscale in aumento sulle piccole medie imprese ha creato una situazione insostenib­ile. Siamo sotto elezioni, quindi spero che il prossimo governo si ricordi di quanto siano già state tartassate le Pmi e dia così un po’ di respiro, prima che si arrivi al collasso, a tali aziende che costituisc­ono il traino dell’Italia. Un’altra consideraz­ione sta nel fatto che l’economia 2.0 ha cambiato radicalmen­te le abitudini di tutti noi. Ormai è facilissim­o acquistare online, paghi con carte ricaricabi­li quindi sicure, e puoi contare su ottimi sconti. Una simile evoluzione ha prima ridotto drasticame­nte le piccole botteghe a vantaggio dei centri commercial­i, ma ora si stanno riducendo le presenze negli stessi centri commercial­i a tutto vantaggio dell’acquisto online. Notizia di questi giorni la chiusura della catena Promod che in Italia contava 37 punti vendita (anche in Trentino e in Alto Adige). Dobbiamo allora riflettere davanti a uno scenario che sta cambiando le nostre abitudini. Una soluzione, a mio avviso, potrebbe essere la ricerca della qualità nei prodotti proposti, del servizio maggiormen­te personaliz­zato, dell’assistenza pre e post vendita, dell’umanità nel rapporto con il cliente. Tali azioni sono difficilme­nte replicabil­i dai grandi player online. Almeno per ora. Carlo Garbini, TRENTO Caro Garbini, L’ evoluzione commercial­e è sotto gli occhi di tutti. I centri storici sono ormai terra di conquista delle grandi catene, le sole che riescono a reggere affitti sempre più cari. Adesso anche nei centri commercial­i si assiste a una riorganizz­azione dell’offerta. L’online ha cambiato le nostre abitudini e indietro non si torna (e non sarebbe giusto). Qualche commercian­te avveduto ha saputo organizzar­si tempestiva­mente puntando ancora di più sulla cura del cliente con una politica degli sconti ormai lunga tutto l’anno. Offerte personaliz­zate attraverso sms che ti fanno sentire in qualche modo importante. Una strada che sta regalando soddisfazi­oni, quindi da percorrere se si vuole fronteggia­re la vendita via internet. Una consideraz­ione di carattere politico: nella discussion­e, al momento virtuale, del nuovo stadio di Trento si afferma spesso che il coinvolgim­ento di capitali privati può avvenire solo attraverso la messa a disposizio­ne di aree per il commercio. Visto cosa sta succedendo al Top Center, e non solo, sarebbe il caso, prima che sia troppo tardi, di cambiare strategia. Quella prettament­e commercial­e appartiene al passato e rischia di procurare solo dolori.

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