La Mutua avvisa gli agenti «Nodo rappresentatività, statuto da rivedere ancora»
TRENTO L’incontro fra il gruppo agenti Itas e la coppia Lorenz-Consoli ha confermato le attese, con la componente del Trentino Alto Adige più fredda, poiché preferirebbe l’imporsi della cordata organizzata dall’avvocato Andrea Girardi (si veda l’intervista sopra), mentre il «resto d’Italia» sembrerebbe disposto di buon grado a seguire il programma del presidente uscente Fabrizio Lorenz, in tandem con il vice Giuseppe Consoli. Il gruppo agenti, con al vertice il presidente Massimo Binini, non esprime per ora una predilezione e potrebbe pure non esprimerla mai, perché in assemblea non sono mica gli agenti a votare, ma i delegati. Infatti Binini dice: «Non mi piace tanto questo sport di tifare per l’uno o l’altro. Lo considero inutile, noi non votiamo». Altri però si sentono molto più coinvolti, forse per una questione geografica, forse per politica.
Ieri pomeriggio a Trento c’erano 142 agenti che, secondo Binini, hanno avuto un incontro «positivo» con i vertici di Itas, che ha contribuito a «rasserenare gli animi» dopo gli ultimi avvenimenti. Ovviamente, a qualcuno è piaciuto di più, a qualcun altro di meno, si è comunque tentato di creare fra gli agenti una certa armonia, «comunque quella che ci può essere fra 142 diverse sensibilità».
Agli esponenti della cinquantina di agenti del Trentino Alto Adige non è piaciuta molto l’ammissione che la compagnia Itas Mutua in questa fase sia molto condizionata dai dettami provenienti dal regolatore, Ivass, con forza contrattuale non grandissima. Tanto che ci sarebbe un elemento nuovo: a marzo si farà l’assemblea straordinaria per uno statuto che introduca l’ad e per regole elettorali in assemblea. Ma poi servirà, dopo le elezioni di fine aprile, un altro momento di riforma, forse ritoccando ancora lo statuto a novembre, un processo che dovrà coinvolgere i delegati e dovrà cambiare la rappresentatività.