Failo per il dopo-Bassetti Consiglio: pochi candidati
Spaventano le responsabilità. Dopo-Bassetti, si fa strada l’ipotesi di una guida femminile
Si apre la «corsa» alla presidenza della Società degli alpinisti tridentini: ad aprile l’assemblea dei delegati eleggerà il nuovo consiglio centrale, all’interno del quale saranno individuati i membri di giunta e quindi il presidente. Dopo Claudio Bassetti, la Sat potrebbe avere una guida femminile. Intanto, le candidature per il consiglio faticano ad arrivare.
TRENTO La lettera era stata pubblicata sul sito internet del sodalizio a fine dicembre: in vista del rinnovo degli organi istituzionali — in agenda a fine aprile — la Società degli alpinisti tridentini lanciava già allora una sorta di appello per cercare candidati disposti a impegnarsi per i prossimi tre anni nel consiglio centrale. Ponendo implicitamente sul piatto anche la carica di presidente, dopo la fine del mandato di Claudio Bassetti. Numero minimo di candidati calcolati dal sodalizio: ventotto. Con l’obiettivo di individuare tra questi i 19 consiglieri centrali (attualmente sono 17) e di scegliere — all’interno dell’organismo — i membri della giunta.
Da allora sono passati oltre due mesi. Ed è scaduto anche il termine indicato dalla Sat per presentare le candidature (fissato al 31 gennaio). Eppure quella soglia di 28 nomi, ancora, si fatica a raggiungere. Nella sede di via Manci, per ora, c’è sufficiente sicurezza: entro aprile si conta di arrivare al numero minimo fissato. Ma la difficoltà è palpabile. E si respira con chiarezza parlando con la «base» satina. A pesare, secondo molti, è l’impegno crescente richiesto ai consiglieri dell’organismo centrale. Impegno specificato anche nella lettera pubblicata a dicembre sul sito, nella quale si parlava esplicitamente di «vastità e complessità dei problemi ai quali il prossimo consiglio centrale dovrà cercare di trovare soluzioni». Del resto, le partite che hanno coinvolto la Sat negli ultimi anni lo confermano: in anni di risorse in calo, i vertici hanno dovuto fare i conti con le necessità di manutenzione dei rifugi. Non solo: alla Società degli alpinisti tridentini è stato chiesto un parere su temi delicati come la frequentazione della montagna da parte di bikers, lo sviluppo dei caroselli sciistici, la presenza dei mezzi motorizzati sui sentieri. Con una ulteriore precisazione: i membri degli organi istituzionali da sempre lavorano a titolo gratuito.
Di qui i problemi di «reclutamento» in via Manci (comuni, tra l’altro, a tante associazioni che vivono sul volontariato). «È vero — ammette il presidente uscente Bassetti — che a livello centrale ci si trova sempre di più ad affrontare nodi importanti. E mi rendo conto che non è un aspetto banale. Stiamo parlando di volontari, anche se con la nuova legge del settore verranno riconosciuti e tutelati». Bassetti, però, tranquillizza i futuri consiglieri e membri di giunta della società. «La Sat — sottolinea il presidente uscente — è un sodalizio solido. E chi entra può guardarsi in giro e poi incamminarsi in un percorso definito. La mole di lavoro non deve spaventare: l’impegno non è così gravoso come può sembrare».
Intanto, in attesa dell’assemblea dei delegati che ad aprile rinnoverà i vertici, nel popolo della Sat è già iniziato il toto-scommesse su chi succederà a Bassetti alla presidenza del sodalizio. E, secondo le indiscrezioni, la nuova guida della Sat potrebbe essere donna: la favorita, stando alle voci, sarebbe infatti l’attuale vicepresidente Maria Carla Failo. Per la società di via Manci sarebbe una vera rivoluzione, anche se non inaspettata: già nel 2016 il congresso generale era stato dedicato alla montagna al femminile.