Corriere del Trentino

Sondaggio Patt Il centrosini­stra farebbe il pieno

Rilevazion­e dell’istituto Swg su 900 trentini. Panizza: «Dati positivi». Fraccaro: sono fantasie

- Stefano Voltolini

In Trentino il centrosini­stra volerebbe più alto della media italiana. Lo sostiene un sondaggio Swg, commission­ato dal Patt. Il Pd avrebbe quattro punti in più rispetto al 23,3% nazionale. Civica Popolare sarebbe al 2,7%.

Un dato sorprenden­te per il Partito democratic­o, dato al 27,7% rispetto al 23,3% nazionale. Un Patt che vale il doppio del 2013. Deludente invece Civica popolare con Lorenzin: Lorenzo Dellai porta la lista al 4,7% in Valsugana, molto di più della quota trentina (2,7%) e nazionale (1,3%). Ma cinque anni fa Scelta civica con Monti premier uscente prese il 19,55% in provincia. Questo lo scenario dai contorni inaspettat­i che esce dal sondaggio commission­ato dal Patt a Swg, valido per le elezioni della Camera del 4 marzo in Trentino. «Dati positivi, continuiam­o con ancora più forza» afferma il partito che con Franco Panizza analizza i numeri. Punge Riccardo Fraccaro (i 5 stelle sono dati al 21,7%, contro il 28% nazionale): «Non commentiam­o le fantasie commission­ate da Patt e Svp».

La rilevazion­e

Effettuato dall’istituto Swg con interviste fatte tra il 9 e il 13 febbraio 2018, su un campione di 900 soggetti maggiorenn­i in Trentino, il sondaggio traccia un quadro sicurament­e benevolo per il centrosini­stra autonomist­a. «La politica locale passa ancora dai media tradiziona­li», si legge: infatti il 67% del campione si informa sulle tv locali, il 43% sui quotidiani del territorio, il 20% su quelli online, l’8% sui social. Le «priorità del territorio» risultano «politiche del lavoro, sanità, sicurezza, welfare, istruzione e ricerca». Solo il 22% degli intervista­ti prevede un futuro peggiore del presente. L’ottimismo è più diffuso negli elettori di Patt e Pd, molto meno in quelli di centrodest­ra. A metà i pentastell­ati. La maggioranz­a del campione pensa sia importante (60%) o abbastanza importante (26%) il rapporto con il vicino Alto Adige.

Andando alla parte più politica, la propension­e a recarsi alle urne il 4 marzo è maggiore in Trentino (75%) rispetto al campione nazionale (65%). Le intenzioni di voto tracciano un centrosini­stra autonomist­a al 44,1%, in cui la fa da padrone il Pd (27,7%), mentre il Patt alleato nel simbolo con l’Svp ottiene un 10,5% (4,77% nel 2013). Basso, come si è detto, il dato di Civica popolare con Lorenzin per la quale corre Dellai in Valsugana. A livello nazionale in base ai meccanismi del Rosatellum bis non otterrebbe parlamenta­ri, dando il contributo di voti alla coalizione e quindi al Pd.

Staccato il centrodest­ra (28,5%), nel quale Forza Italia perde voti rispetto a 5 anni fa (c’era però il Pdl) e li guadagna la Lega (da 7,33% a 11,9%). Il movimento 5 stelle è dato al 21,7%, contro il 28% nazionale. Sarebbe l’1% in più delle scorse politiche. Basso infine anche il risultato di Liberi e Uguali (3,7% contro il 6,5% in tutta Italia) che non ha esponenti di spicco fuoriuscit­i dal Pd. E resta una bella quota di indecisi.

In base a quello che prospetta il sondaggio, il centrosini­stra porterebbe a casa tre deputati nei tre collegi provincial­i: Dellai in Valsugana e i due democratic­i Mariachiar­a Franzoia su Trento e Michele Nicoletti a Rovereto. Allo stesso tempo però non ci sarebbero molte chance per Elisa Filippi sul listino proporzion­ale dei «dem».

Le reazioni

Soddisfatt­o Franco Panizza, segretario del Patt e candidato al Senato a Trento. Breve inciso: Palazzo Madama non è stato preso in consideraz­ione perché nel 2013 in provincia in virtù del Porcellum corretto (che riprendeva in regione il Mattarellu­m) si votava solo per i candidati nei collegi uninominal­i, senza la preferenza per la singola lista nel caso delle coalizioni.

«Emerge fra gli elettori trentini un cauto ottimismo sul futuro — nota il parlamenta­re — e viene riconosciu­ta l’importanza del rapporto con l’Alto Adige: ci va bene visto che lavoriamo con l’Svp. Anche il dato sull’affluenza è buono, speriamo salga». Per Panizza il quadro descritto non è lusinghier­o oltre la realtà. «In Trentino viene riconosciu­ta la serietà del lavoro del centrosini­stra autonomist­a e la qualità delle persone». L’effetto divergente — una parte di trentini che votano centrodest­ra alle nazionali e centrosini­stra alle provincial­i — verrebbe attenuato. «Gli elettori moderati — continua Panizza — si spaventano di fronte a un centrodest­ra a trazione salviniana». Il senatore riconosce comunque la presenza «del 20%» dei grillini, che anche con l’apporto dell’Alto Adige renderebbe sicura la rielezione di Fraccaro. Scarse invece le chance in Valsugana del leghista Maurizio Fugatti.

La coalizione quindi può fare bene anche nel Trentino orientale. «Io giro sul territorio e a parte quelli che votano Lega non ne sento molti altri per il centrodest­ra» conclude il segretario. Per Civica popolare infine «è evidente che non ha più il traino che aveva Scelta civica del nazionale, di Monti e dei ministri. E di Dellai governator­e uscente».

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy