L’affondo di «Insieme» contro le riforme di Renzi
Alleati del Pd, ma critici. Giulio Santagata, leader di Insieme, ieri ha ribadito le priorità del cartello formato da Area civica, Psi, Verdi. «Il nostro modello di società — dice — si rispecchia nella parola sostenibilità»
TRENTO «Il 4 marzo c’è in gioco un modello di società. Quello proposto da noi si rispecchia nella parola sostenibilità». Con quel «noi» Giulio Santagata — ieri a Trento per la presentazione dei candidati e del programma di Insieme — ha fatto riferimento alla lista di cui è capo politico, Insieme (formata da Psi, Verdi e Area civica). Ma anche alla coalizione di centrosinistra, di cui la lista di ispirazione ulivista fa parte. Coalizione che vorrebbe rafforzare, anche se vi è rimasta con l’amaro in bocca, a seguito della mancata candidatura in uno dei collegi uninominali di Lucia Coppola. Insieme, in regione, riuscirà a presentare i propri candidati soltanto al proporzionale. Coppola al Senato; Alessandro Bertinazzo, Renza Bollettin Barbagli, Paolo De Uffici e Ilda Sangalli Riedmiller alla Camera. «Ciascuno di loro — ha aggiunto Santagata — vive e lavora nel territorio in cui si candida, come il 98% dei candidati di Insieme a livello nazionale».
Tre per cento o no, la lista presenta «un programma ambizioso nei valori», per dare un volto sostenibile all’Italia, sia a livello ambientale che sociale, con un modello di sviluppo incentrato sul termine sostenibilità. Lucia Coppola ha ribadito la necessità della «svolta delle R in ambito ambientale: riduzione, riuso, raccolta differenziata e risorse rinnovabili». Su temi come lavoro e scuola, poi, Coppola non risparmia critiche ai dem: «Il modello di scuola odierno rischia di allargare la forbice sociale e l’alternanza scuolalavoro dequalifica anziché qualificare». Molto scettico su Jobs act e buona scuola anche Paolo De Uffici, un diretto interessato dalle riforme firmate Pd. Ha 25 anni ed è il più giovane candidato in regione il roveretano dei Verdi che si presenta con Insieme al proporzionale per la Camera dei deputati. «La coppia Jobs actBuona scuola non valorizza il giovane come nuova forza lavoro e lo lascia in un limbo, obbligandolo con l’alternanza scuola-lavoro a diventare addirittura forza lavoro gratuita», ha spiegato. Insieme crede invece nel servizio civile obbligatorio e retribuito. Prestabile solo nel mondo dell’associazionismo: «La formula del servizio civile in imprese, così come l’alternanza scuola-lavoro, va a occupare posti di lavoro che potrebbero essere coperti da chi è già specializzato».