Corriere del Trentino

Senzatetto, un condominio solidale per le coppie Oggi vengono divise per genere: se uno dei due deve tornare in strada, l’altro lo segue

- Chiara Marsilli

TRENTO Un convento di suore trasformat­o in «condominio solidale» per famiglie in difficoltà. È questo il sogno di Giuseppe Patalucci, ex ufficiale dei carabinier­i, da diversi anni attivo nel sociale con l’associazio­ne Amici dei senzatetto. Un progetto che dovrebbe prendere forma nella vecchia sede delle suore Paoline in via Bezzecca a Trento, che da un paio di mesi è stata adibita a dormitorio maschile per senzatetto con il nome di Casa Maurizio.

«La struttura è molto bella, con stanze da due o quattro letti, che permettono di accogliere piccoli nuclei famigliari. — spiega Palatucci — Uno dei problemi che stiamo vivendo maggiormen­te è la presenza di coppie in grave difficoltà economica che si rivolgono allo Sportello unico per l’accoglienz­a delle persone senza fissa dimora di via Endrici e lì vengono separate. Le donne finiscono a Casa Paola, la nostra struttura di accoglienz­a femminile a Ravina, mentre gli uomini vengono qui. Le due persone hanno tempi di accoglienz­a diversi e quando uno deve uscire anche l’altro, che magari avrebbe ancora diritto al posto, se ne va per raggiunger­e il compagno o la compagnia di nuovo in strada». Le coppie e le famiglie avrebbero a disposizio­ne la stanza, ognuna attrezzata con lavandino, e l’accesso a tutti i servizi in comune: cucina, bagni, tre postazioni internet, sala tv, lavanderia, perfino una piccola sala relax con biblioteca. Al momento la struttura può ospitare 46 persone disposte su tre piani. Ogni ospite ha un costo di 7 euro al giorno, grazie alla massiccia presenza di volontari che aiutano ad abbattere le spese di gestione.

Nelle intenzioni di Palatucci il «cohousing» dovrebbe prendere il via al termine del periodo di emergenza freddo, trasferend­o l’ospitalità dei senza dimora single nella sede di Casa San Francesco in via Santa Croce.

«Siamo grati ai privati che aiutano la Provincia a sostenere il carico dell’accoglienz­a delle persone in difficoltà — ha commentato l’assessore Luca Zeni — . Ora si tratta di intraprend­ere un dialogo per capire meglio le tempistich­e e le modalità di attivazion­e di questo progetto che permettere­bbe a persone in difficoltà di trovare un supporto a tempo determinat­o, un aiuto concreto per rimettersi in piedi».

L’idea del cohousing è stata lodata anche da Pasquale Giuffré, Commissari­o del governo di Trento: «Togliere le persone dalle strade significa ridare dignità all’essere umano e migliorare la sicurezza sia per gli ospiti che per la comunità».

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Accoglienz­a Giuseppe Patalucci mostra la struttura a Pasquale Giuffrè (Rensi)

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