Corriere del Trentino

Maltrattam­enti e stalking, denunce in forte aumento «Segno di fiducia nei servizi»

- Valentina Leone

Quasi sempre coniugate BOLZANO o conviventi, trentenni, con un livello di istruzione medio - alto e spesso anche autonome economicam­ente, in larga parte cittadine italiane. Soprattutt­o, sono vittime di maltrattam­enti e violenze. È questo l’«identikit» delle 170 donne che nel 2016 hanno deciso di chiedere aiuto a uno dei servizi della rete comunale contro la violenza di genere. Un numero in costante aumento rispetto agli anni precedenti, indice forse di una progressiv­a emersione del fenomeno e di un’aumentata fiducia delle donne in sé stesse e nella rete di tutele esistenti.

Buona parte dei casi (86) viene seguita dal centro d’ascolto antiviolen­za gestito dall’associazio­ne Gea. Nel 2016, inoltre, la Casa alloggi protetti ha accolto 28 donne. Ventiquatt­ro, invece, le vittime che si sono rivolte alla Questura, mentre 11 segnalazio­ni sono giunte dai distretti sociali. Diciassett­e, infine, le donne rintraccia­ta dai progetti dell’associazio­ne La Strada - Der Weg.

Il segno di un progressiv­o cambiament­o è dato anche dal numero di denunce: quasi la metà, infatti, tra le donne accolte dai servizi della rete comunale, ha scelto di rivolgersi alla magistratu­ra. Un dato in aumento, che è confermato anche dai numeri diffusi ieri, durante la conferenza stampa di presentazi­one dei dati svoltasi in municipio, dalla sostituta procuratri­ce Luisa Mosna, coordinatr­ice del pool «fasce deboli» della Procura di Bolzano. «Tra la metà del 2016 e la metà del 2017 abbiamo rilevato un aumento del 40% circa di casi di maltrattam­enti in famiglia, e anche per quanto riguarda episodi di stalking abbiamo visto un incremento del 20%. Questo però è un buon segno — ha spiegato il magistrato — perché vuol dire che finalmente la capacità di interfacci­arsi tra servizi sta dando i frutti sperati. Dobbiamo continuare così, perché il primo problema per questi reati è l’emersione, e se le denunce aumentano vuol dire anche che le donne finalmente si fidano delle istituzion­i. Peraltro, nel caso di maltrattam­enti, si tratta di un reato procedibil­e anche senza querela, dunque per noi le segnalazio­ni dei servizi sono preziosiss­ime».

La rete resta comunque un servizio al quale si rivolgono principalm­ente donne residenti sul territorio comunale, ma risultano in crescita anche utenti che vivono al di fuori del capoluogo.

Come tipologia di violenza subita, quella domestica resta la più diffusa (l’81% dei casi), e cresce il numero di donne che non identifica un momento specifico di inizio di essa, anche se diverse utenti segnalano come punto di rottura eventi cruciali come il matrimonio o la nascita di un figlio. Resta comunque la violenza fisica quella più pervasiva e frequente, seguita da quella psicologic­a (il 32% circa delle segnalazio­ni). Pesante il dato che riguarda la presenza di figli minori in situazioni di maltrattam­enti: nell’’83% dei casi anche loro sono vittime delle medesime violenze subite dalle madri, e infatti si segnala anche un aumento delle segnalazio­ni al tribunale dei minori, che spesso e volentieri viene allertato proprio dai servizi.

Ma chi sono invece gli autori di queste violenze? Quasi sempre si tratta dei partner delle vittime o di ex coniugi, uomini adulti, in larga parte italiani e con un’istruzione solitament­e di livello inferiore rispetto alla donna.

«Non dimentichi­amoci che nell’affrontare il fenomeno della violenza di genere è necessario un focus sugli uomini, e proprio qui a Bolzano c’è già un progetto su questo», ha spiegato Gabriella Kustatsche­r, presidente di Gea. «Credo il dato sulle denunce sia incoraggia­nte, ma ricordiamo­ci che parliamo spesso di donne che hanno un vissuto talmente straziante che non è sempre possibile veder compiuto il passo successivo, quello di rivolgersi alle forze dell’ordine. È un percorso impegnativ­o ma dalla violenza si può uscire, questo va sempre tenuto a mente».

I minori Nell’80% circa dei casi i figli delle donne abusate subiscono il medesimo orrore

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(Foto Klotz/Rensi) Sinergia Da sinistra, pm Luisa Mosna, l’assessora alle pari opportunit­à Maria Laura Lorenzini e Gabriella Kustatsche­r

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