Corriere del Trentino

Demozzi a Gentiloni: «Agenzie, effetti mortali»

Il recepiment­o dell’Idd mette a rischio 20.000 imprese. «Ricorso alla Corte costituzio­nale»

- E. Orf.

TRENTO «L’applicazio­ne del nuovo comma 1/bis dell’articolo 117 comportere­bbe necessaria­mente effetti devastanti se non mortali per gli intermedia­ri assicurati­vi agenti profession­isti, stravolgen­done il core business e le modalità operative consolidat­e, introducen­do cambiament­i radicali alla natura stessa del contratto di agenzia assicurati­va, fino a compromett­ere irrimediab­ilmente il sistema remunerati­vo di tali micro imprese e dunque la loro sopravvive­nza». È il tono della lettera che il trentino Claudio Demozzi, presidente nazionale Sna, ha inviato al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, al ministro Carlo Calenda e la presidente dell’Ivass Salvatore Rossi.

La questione è quella riportata sul Corriere del Trentino: il recepiment­o in Italia della direttiva europea sulla distribuzi­one assicurati­va 2016/97, nota come Idd, ha portato a una distorsion­e. I clienti pagheranno i premi assicurati­vi direttamen­te alle compagnie, bypassando le agenzie. Oppure, se le agenzie vorranno continuare ad operare, dovranno presentare una fidejussio­ne pari al 4% dell’ammontare dei premi. Una prospettiv­a che mette alle corde le 20.000 agenzie italiane, tanto che lo Sna sta studiando un ricorso alla Corte Costituzio­ne e pure alla Corte Europea. Un documento verrà mandato anche all’Antitrust, perché ci sarebbe una questione di «ostacolo alla concorrenz­a — dice Demozzi —. Infatti stranament­e la bancassicu­razione di banche e Poste non ne soffre, vengono attaccate solo le agenzie, che guarda caso hanno l’80% del porta- foglio del ramo danni, un business da qualche miliardo di euro che fa gola».

«Tale disposizio­ne novativa appare in contrasto per eccesso, rispetto alla delega legislativ­a» scrive allora Demozzi nella lettera a Gentiloni, che contiene tutti i dettagli normativi da modificare per consentire alle agenzie di sopravvive­re. «Segnaliamo che l’interdizio­ne agli intermedia­ri della possibilit­à di incassare i premi priverebbe i consumator­i del principale canale distributi­vo profession­ale in Italia, garanzia di prossimità» conclude il presidente.

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Trentino Il presidente Demozzi

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