Corriere del Trentino

«Valdastico, arma di distrazion­e Io? Ultimo mandato»

- Marika Damaggio © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TRENTO Nell’affaire dei bonifici per il microcredi­to sposa in toto la linea dell’intransige­nza. È pronto a rispettare il tetto dei due mandati e trasmetter­e l’eredità politica a una nuova classe dirigente. Riccardo Fraccaro, candidato nel collegio uninominal­e della Camera a Pergine Valsugana, insiste sui crucci del territorio: viabilità («La Valdastico è un’arma di distrazion­e di massa per non risolvere i problemi del presente») e ambiente («La Valsugana non può essere polo siderurgic­o, il sito va riconverti­to»).

Fraccaro, è al varco del suo secondo mandato, quindi in base alle regole del Movimento sarà davvero l’ultimo?

«Sì, sarà l’ultimo. È una regola che condivido pienamente: fare due legislatur­e è di per sé faticoso ed è giusto favorire un ricambio continuo. Quando si ricopre ruoli di potere, il rischio è che si inizi a ragionare per garantire la singola posizione. È da lì che si innestano meccanismi di ricerca del consenso elettorale, dimentican­do il perseguime­nto del bene comune. In questi cinque anni farò del mio meglio, poi tornerò al mio lavoro. Ma nel frattempo cercherò di crescere e trasferire le mie competenze a persone nuove».

Il programma è nato dalle proposte condivise sulla piattaform­a Rousseau. Quali sono i capisaldi?

«L’intento generale è migliorare la qualità della vita dei cittadini. Cosa significa? Creare posti di lavoro, dare sostegno alle famiglie, investire soldi pubblici in settori che hanno un effetto moltiplica­tore, come la lotta al dissesto idrogeolog­ico o la green economy. Ancora: per artigiani e partite Iva, migliorare la qualità della vita significa non avere il peso della burocrazia di oggi; per i cittadini significa introdurre strumenti di controllo diretto: referendum abrogativo, consultivo e confermati­vo senza quorum. C’è una cosa, poi, che ci sta a cuore».

Quale?

«Risolvere il problema della legge Fornero: chi l’ha introdotta, compresi alcuni candidati con cui mi scontro, andrà in pensione con il vitalizio a 60 anni. Io ho rinunciato alla pensione d’oro di Montecitor­io e arriverò al pensioname­nto a settant’anni. Inaccettab­ile». È candidato nel Trentino Orientale, di quali

istanze intende farsi carico?

«Innanzitut­to la viabilità. È da quarant’anni che si sfodera la Valdastico, ma è un’arma di distrazion­e di massa. Non c’è alcun progetto definitivo, ci si confronta solo su idee astratte e intanto sulle strade si muore. Alla Provincia chiediamo di smettere di prendere in giro i valsuganot­ti: con un progetto in mano lo si sottoporrà a referendum popolare, ma nel frattempo dobbiamo investire risorse in bandi realistici dedicati alla statale 47: non si può parare di futuro se si trascura il presente. C’è poi il tema dell’ambiente e il forte inquinamen­to legato a traffico e Acciaierie. Qui serve un piano straordina­rio di riconversi­one del territorio: la Valsugana non può essere un polo siderurgic­o».

La vicenda degli ammanchi al fondo per i microcredi­to ha generato qualche imbarazzo.

«In realtà registriam­o un aumento nelle intenzioni di voto: grazie a questi attacchi, i cittadini sanno che siamo gli unici ad esserci dimezzati gli stipendi. Nessuno s’è mai tolto un euro. In cinque anni io ho rinunciato a 360.000 euro e ho vissuto dignitosam­ente».

Resta la sostanza: alcuni hanno disatteso le regole. Condivide la linea dura di Di Maio?

«La mia linea è la stessa che sta tenendo il movimento: intransige­nza, chi non rispetta le promesse va allontanat­o. Non possiamo essere certi che tutti rispettino le regole, ma possiamo garantire un metodo: l’onestà».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy