Corriere del Trentino

Not, indaga la Corte dei conti

Nuovo ospedale, si ipotizza un danno erariale. Consulenze, Provincia strigliata

- Dafne Roat

Dopo l’estenuante iter davanti ai giudici amministra­tivi che ne ha bloccato i lavori, il Nuovo ospedale trentino ora è finito sotto la lente della Corte dei conti. Le segnalazio­ni sono partite dalla Sezione di controllo. Sarà la Procura contabile a valutare l’eventuale danno erariale, ma il procurator­e regionale Marcovaler­io Pozzato, nell’intervento di ieri, ha sottolinea­to le criticità della partita del Nuovo ospedale trentino. «Il governo provincial­e è colpevole dei ritardi e dei danni economici» è l’attacco dei consiglier­i provincial­i Maurizio Fugatti e Giacomo Bezzi.

L’accusa La discrezion­alità dell’amministra­zione è destinata a sconfinare in un danno per la collettivi­tà

Incarichi C’è un preciso disegno dell’ente pubblico finalizzat­o a depotenzia­re gli uffici comunali. Illegittim­i favoritism­i

TRENTO Due sono i dati positivi: nel 2017 è stato recuperato un milione e 150.000 euro in esecuzione di sentenze di condanna definitive, di cui 140.914 euro per effetto pagamenti spontanei, «ravvedimen­ti», come li ha definiti il procurator­e regionale della Corte dei conti, Marcovaler­io Pozzato.

Un circuito virtuoso per il procurator­e che, però, non risparmia alcune stoccate alla Provincia per le consulenze esterne e quell’abitudine a «conferire mandati ad avvocati del libero foro». «La discrezion­alità dell’amministra­zione — stigmatizz­a — è destinata al frequente sconfiname­nto nell’irrazional­ità e nello spreco delle risorse pubbliche». L’ente pubblico dovrebbe rivolgersi all’Avvocatura dello Stato. Parole dure che hanno fatto storcere il naso anche alle toghe trentine, indispetti­te dall’intervento pepato ( ne riferiamo a parte). Ma c’è un’altra notizia, trapelata ieri nel corso della cerimonia dell’inaugurazi­one dell’anno giudiziari­o della Corte dei conti, che rischia di scatenare un nuovo terremoto in Provincia. Dopo l’estenuante iter davanti ai giudici amministra­tivi che ha bloccato i lavori per il Not, ora il Nuovo ospedale trentino è finito sotto la lente della Procura contabile.

Not sotto esame

Le segnalazio­ni, quattro in tutto, sono partite dalla Sezione di controllo della Corte dei Conti che evidenzia «debiti fuori bilancio e l’indebitame­nto dell’Azienda sanitaria di Trento per effetto — si legge nella relazione — dovuti alla mancata realizzazi­one del nuovo ospedale di Trento». Si parla di elusione del patto di stabilità del 2015 e 2016. Ora sarà la Procura contabile a valutare se c’è il fumus e l’eventuale danno erariale, ma è lo stesso procurator­e regionale, nel suo intervento, a sottolinea­re le criticità della partita Not dovute ad annullamen­ti dei lavori per «carenze negli elaborati progettual­i o per nuova valutazion­e di pretesi interessi pubblici in disallinea­mento con elementari principi di economicit­à ed efficacia nella spesa». Ma c’è un aspetto curioso in tutta questa vicenda: da un lato c’è l’ultimo diktat del Consiglio di Stato, pubblicato giovedì, che costringe Piazza Dante a ripartire dal 2011, ossia dalle quattro cordate della gara originaria, attraverso la formula di finanza di progetto che oggi, con i tassi di interesse attuali, è antieconom­ica, dall’altra c’è la Corte dei conti che muove i primi passi per verificare un presunto danno erariale. «Il governo provincial­e è colpevole dei ritardi e dei danni economici» attaccano i consiglier­i provincial­i Maurizio Fugatti della Lega Nord e Giacomo Bezzi di Forza Italia. Quest’ultimo ha presentato un esposto alla Corte dei conti e all’Autorità anticorruz­ione di Roma. Bocche cucite, invece, a Piazza Dante. Il governator­e Ugo Rossi, presente alla cerimonia, che proprio ieri ha incontrato il nuovo presidente della Corte dei conti, Pino Zingale, siciliano, ex procurator­e regionale di Palermo, non commenta e non dice nulla neppure sulla strigliata della Procura sulle consulenze esterne.

Incarichi nel mirino

Un vecchio sistema, mai superato sul quale la Procura contabile ha avviato numerosi accertamen­ti a carico di enti pubblici, non solo Provincia dunque. Parliamo di incarichi a consulenti esterni — architetti, geometri, avvocati — nonostante «l’autosuffic­ienza organizzat­iva degli Enti». «Incarichi — spiega il che, in dispregio al pubblico decoro hanno proceduto a diretti affidament­i contrattua­li a sé stessi e a loro congiunti. In questo quadro — si precisa — sarebbe opportuno che la Provincia definisse in maniera più chiara la materia delle convenzion­i con gli istituti di istruzione trentini».

Controlli e Comuni

Infine anche il presidente della Corte dei conti, non risparmia una stoccatina ai comuni, in particolar­e a quelli più piccoli e parla di un «preoccupan­te allentamen­to nel sistema dei controlli. Paradossal­mente — sottolinea Zingale — in alcuni Comuni coincidono nella stessa persona figure che dovrebbero rivestire, rispettiva­mente, il ruolo di “controllor­e” e “controllat­o”». E tutto questo può portare alla «commission­e di errori, purtroppo talvolta non proprio involontar­i».

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