«Credito, appalti, gioco di squadra: solo così si cresce»
Imprese, Ordini, startup: manifesto elettorale
La burocrazia che tutto rallenta, il cappio del fisco, l’affannosa rincorsa dell’Alto Adige. E la sensazione che sia possibile — e doveroso — pretendere di più. È questa l’opinione che industriali, imprese del terziario, startupper e professionisti esprimono sull’economia del Trentino. «Una realtà migliore di molte altre — ripetono quasi all’unisono — ma con diversi ambiti da migliorare». Da qui, l’appello ai politici locali affinché riescano a far sentire la loro voce anche in sede nazionale. Sul tavolo mettono lavoro, crescita, riduzione del debito. E ancora semplificazione e capacità di sistema.
«Se proseguiremo con questi tassi di crescita, tra meno di dieci anni il Trentino sarà al di sotto della media europea». Giulio Bonazzi, presidente di Confindustria Trento non nasconde la preoccupazione per il futuro dell’economia trentina. Le ragioni? La scarsa internazionalizzazione, il sottodimensionamento delle imprese, l’eccessiva burocrazia, la mancanza di infrastrutture. E, non ultimo, il gap di competenze.
Presidente, l’economia trentina ha perso terreno?
«Gli indicatori relativi a investimenti, occupazione ed export sono positivi, ma negli ultimi 15 anni l’Alto Adige è cresciuto più del doppio rispetto a noi, il Tirolo quasi quattro volte di più. Se proseguiremo a questi tassi di crescita, tra meno di dieci anni saremo al di sotto della media europea».
Da cosa dipende questo ritardo?
«La crescita tedesca ha trainato l’economia altoatesina. L’Alto Adige è riuscito a trarre un più elevato valore aggiunto da settori tradizionali come l’agricoltura e il turismo, puntando su prodotti e servizi orientati alle fasce alte, senza contare che da molti anni investe su qualità e comunica meglio di noi».
Come si può recuperare?
«Con aziende più grandi o aggregate in reti d’impresa, con prodotti di elevata qualità, con innovazione e internazionalizzazione, aree nelle quali stiamo investendo molto».
Quali interventi chiede ai candidati in corsa per il Parlamento?
«Le assise generali di Confindustria hanno individuato tre missioni: lavoro, crescita e riduzione del debito, rimettendo la questione industriale al centro dell’agenda politica. E ricordo che il settore industriale rappresenta un terzo dell’economia trentina in termini di Pil creato, di posti di lavoro garantiti e di tasse versate».
Lo sviluppo passa per...?
«La semplificazione: servono iter più snelli e veloci. Le infrastrutture da implementare e potenziare, penso al completamento della Valdastico, all’allargamento dell’Autostrada del Brennero, al tracciato della Loppio Busa e all’accesso del Tunnel del Brennero in Trentino. Ancora, il credito: bisogna trovare canali di finanziamento per le imprese aggiuntivi a quello bancario. Infine, le competenze delle risorse umane. Fatichiamo a trovare ingegneri e informatici ma in alcuni casi anche maestranze generiche».
In agenda Bisogna agire su lavoro crescita e riduzione del debito