Guzzanti: con Potere al popolo rinasce la vera sinistra
La regista sostiene Menapace. L’affondo: «Ancora poche donne nei posti di potere»
«Je so Pazzo». Questo BOLZANO il nome del centro sociale napoletano dal quale, secondo Sabina Guzzanti, è rinata la sinistra, quella delle battaglie contro i poteri forti, le disuguaglianze sociali. Ieri pomeriggio, la regista ha partecipato all’incontro di Potere al Popolo insieme a Viola Carofalo del collettivo napoletano che ha dato vita al progetto di Potere al popolo. Il leitmotiv è stato la parità di genere. Un problema molto sentito, che come ci tiene a sottolineare la candidata al Senato Lidia Menapace «deve essere risolto. In questo ambito non siamo messi bene, nonostante le donne siano più degli uomini. Ma se guardiamo il numero di donne nei posti di potere, allora ci accorgiamo che queste sono meno degli uomini».
In una campagna elettorale che di certo non sarà ricordata per i toni pacati, inevitabile è stato il riferimento ai fenomeni fascisti, al pericolo di un ritorno di un’epoca buia per l’Italia, fatta di violenza e barbarie.
«La questione non è tanto l’antifascismo, ma gli episodi di violenza di partiti fascisti che si presentano alle elezioni: questo è contro la Costituzione – ha affermato la regista Sabina Guzzanti, che sta lavorando ad un documentario sulla nascita e lo sviluppo di Potere al Popolo —. Ci tengo però a sottolineare che secondo me il vero fascismo che stiamo vivendo è un altro. Siamo andati davanti ai cancelli di Pomigliano d’Arco e abbiamo incontrato lavoratori che avevano paura di parlare per il pericolo di poter perdere il lavoro. Questo è fascismo».
Molti i partecipanti all’incontro, soprattutto volti giovani. Secondo Guzzanti «la vera forza di Potere al Popolo è stata proprio riuscire a portare a votare i giovani che non avevano mai votato, vuoi per motivi di età, vuoi perché non si sentivano rappresentati da alcun partito”.
Grande attenzione anche sulle politiche europee. Da una lettura del programma di Potere al Popolo, si può però evincere una certo sentimento antieuropeista simile a quello di alcuni partiti di destra. La candidata Menapace, prende però subito le distanze dalle politiche della destra, poiché «la nostra critica in senso antieuropeista è data dal fatto che noi vogliamo una Europa dei popoli non delle lobby».