Scontro Sna-Governo, Antitrust apre la pratica
Il sindacato di Demozzi contro il decreto «ammazza agenti». Rischiano in 200.000
TRENTO L’Antitrust accoglie l’appello dello Sna, aprendo una pratica sul decreto che il sindacato guidato dal trentino Claudio Demozzi ha battezzato «ammazza agenti».
«Scende in campo anche l’Antitrust, su segnalazione del Sindacato nazionale agenti, per la verifica di eventuali aspetti anti-concorrenziali contenuti nel decreto legislativo emanato dal Governo italiano l’ 8 febbraio scorso, aspramente criticato da Sna — dice il sindacato —. Come noto, il decreto non si è limitato a recepire la Idd (direttiva UE 2016/97) ma ha introdotto alcune disposizioni potenzialmente in grado di provocare la chiusura di molte agenzie. Sono 20.000 gli agenti italiani, 200.000 i collaboratori, subagenti ecc.
«In particolare, con l’introduzione del comma 1/bis dell’art. 117 Cap, viene cancellato il conto corrente agenziale, intestato all’Agente, con obbligo per i clienti di pagare direttamente alle compagnie le polizze in scadenza. Inoltre, viene abrogata la disposizione che garantisce agli agenti di operare liberamente e di incassare i premi delle polizze». Per farlo servirebbe una fidejussione bancaria (pari al 4% del portafoglio incassi).
«Queste norme non solo non sono contenute nella direttiva europea, ma anzi ne risultano in palese contrasto — continua il sindacato — Inoltre, sono potenzialmente in grado di impedire l’operatività in regime di plurimandato, con ciò ingessando la concorrenza ed inducendo gli agenti ad operare in esclusiva per una sola compagnia, comportamento questo più volte condannato sia dal legislatore che dall’Autorità garante della concorrenza», l’Antitrust appunto.
Il presidente nazionale Claudio Demozzi, ha tenuto a precisare: «Ringrazio il collega Roberto Soldati, agente plurimandatario a Brescia, già componente dell’esecutivo nazionale Sna, che su mia delega ha interessato l’Antitrust su quanto stava accadendo al Consiglio dei ministri fornendo la relativa documentazione».
La direzione dell’Antitrust ha comunicato allo Sna che la pratica è stata attribuita alla Direzione credito poste e turismo. In seguito verrà verificata la rilevanza dei fatti, per decidere che tipo di segnalazione fare.
Nei giorni scorsi lo Sna aveva dichiarato lo stato di agitazione: «Andiamo verso la disobbedienza civile se la presidenza del Consiglio non comprenderà la gravità della situazione».